Tentò di uccidere l’ex sindaco di Guardavalle, condannato

L'imprenditore è stato rinviato a giudizio con l’accusa di calunnia ai danni di un suo concorrente

di Gabriella Passariello

Si è concluso con una condanna a 7 anni, 2 mesi di reclusione e tremiladuecento euro di multa il processo di primo grado a carico di  Domenico Perronace, 51 anni, di Guardavalle, accusato del tentato omicidio dell’ex sindaco del posto Giuseppe Tedesco, oltre che di detenzione di arma clandestina e ricettazione. Il gup del Tribunale di Catanzaro Paolo Mariotti, ha  inoltre disposto per l’imputato, difeso dall’avvocato Nicola Tavano, l’interdizione  dai pubblici uffici per la durata di cinque anni, condannandolo al risarcimento della parte civile, rappresentata dall’avvocato Maurizio Belmonte, da liquidarsi in separata sede. Secondo le ipotesi di accusa, Perronace, si sarebbe posizionato sul balcone di casa puntando un fucile calabro 12 contro il suo vicino, che in quel momento stava festeggiando nel cortile della propria abitazione, a Guardavalle, la Pasquetta con la sua famiglia. Avrebbe tentato di ammazzarlo sparando all’indirizzo di Tedesco due colpi, uno dei quali lo aveva raggiunto al torace. I fatti risalgono al 2 aprile 2008, Tedesco era stato soccorso nell’immediatezza dei fatti, trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e sottoposto ad un intervento chirurgico salvavita. Un tentato omicidio avvenuto per futili motivi: problemi di accatastamento dell’immobile in cui viveva Perronace, riconducibile a Tedesco, dalla cui famiglia l’imputato avrebbe acquistato un terreno su cui aveva poi edificato l’immobile. I carabinieri intervenuti in seguito ad una segnalazione al 112 insieme ad un funzionario di Polizia, libero dal servizio che si trovava sul posto, avevano circondato la casa da cui provenivano gli spari, riuscendo ad individuare il responsabile, che in quel momento si trovava all’interno della sua auto, lato guida. I militari dopo una lunga trattativa, erano riusciti a farsi consegnare la pistola da Perronace, notando che anche lui presentava una ferita da sparo al torace, per la quale si è reso necessario l’intervento dei sanitari del 118. I carabinieri del Nucleo investigativo, unitamente ai carabinieri della Compagnia di Soverato  avevano poi appurato, che l’uomo dopo aver sparato  Tedesco, si sarebbe sparato a sua volta mentre si trovava nella sala da pranzo della sua abitazione e solo dopo sarebbe sceso in strada per entrare in auto.  Perronace inoltre avrebbe detenuto all’interno di casa sua  una pistola semiautomatica calibro 7.65 con matricola abrasa ricevuta da una persona allo stato non identificata, “al fine di trarne profitto”.

Si è concluso con una condanna a 7 anni, 2 mesi di reclusione e tremiladuecento euro di multa il processo di primo grado a carico di  Domenico Perronace, 51 anni, di Guardavalle, accusato del tentato omicidio dell’ex sindaco del posto Giuseppe Tedesco, oltre che di detenzione di arma clandestina e ricettazione. Il gup del Tribunale di Catanzaro Paolo Mariotti, ha  inoltre disposto per l’imputato, difeso dall’avvocato Nicola Tavano, l’interdizione  dai pubblici uffici per la durata di cinque anni, condannandolo al risarcimento della parte civile, rappresentata dall’avvocato Maurizio Belmonte, da liquidarsi in separata sede. Secondo le ipotesi di accusa, Perronace, si sarebbe posizionato sul balcone di casa puntando un fucile calabro 12 contro il suo vicino, che in quel momento stava festeggiando nel cortile della propria abitazione, a Guardavalle, la Pasquetta con la sua famiglia. Avrebbe tentato di ammazzarlo sparando all’indirizzo di Tedesco due colpi, uno dei quali lo aveva raggiunto al torace. I fatti risalgono al 2 aprile 2008, Tedesco era stato soccorso nell’immediatezza dei fatti, trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e sottoposto ad un intervento chirurgico salvavita. Un tentato omicidio avvenuto per futili motivi: problemi di accatastamento dell’immobile in cui viveva Perronace, riconducibile a Tedesco, dalla cui famiglia l’imputato avrebbe acquistato un terreno su cui aveva poi edificato l’immobile. I carabinieri intervenuti in seguito ad una segnalazione al 112 insieme ad un funzionario di Polizia, libero dal servizio che si trovava sul posto, avevano circondato la casa da cui provenivano gli spari, riuscendo ad individuare il responsabile, che in quel momento si trovava all’interno della sua auto, lato guida. I militari dopo una lunga trattativa, erano riusciti a farsi consegnare la pistola da Perronace, notando che anche lui presentava una ferita da sparo al torace, per la quale si è reso necessario l’intervento dei sanitari del 118. I carabinieri del Nucleo investigativo, unitamente ai carabinieri della Compagnia di Soverato  avevano poi appurato, che l’uomo dopo aver sparato  Tedesco, si sarebbe sparato a sua volta mentre si trovava nella sala da pranzo della sua abitazione e solo dopo sarebbe sceso in strada per entrare in auto.  Perronace inoltre avrebbe detenuto all’interno di casa sua  una pistola semiautomatica calibro 7.65 con matricola abrasa ricevuta da una persona allo stato non identificata, “al fine di trarne profitto”.

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