Terremoto nella Presila Catanzarese, notte in auto e scuole chiuse: cittadini preoccupati

Lo sciame sismico che si registra dallo scorso 17 gennaio nell’area della Presila Catanzarese preoccupa sempre più la popolazione.

Nella giornata di ieri sono state registrate diverse scosse più intense, oltre a molte altre di minore entità, e questo ha provocato una vera e propria psicosi tra i residenti di Albi, la cittadina epicentro dei terremoti. In tanti hanno deciso di trascorrere la notte nelle autovetture, nei pressi dello stadio comunale. Una scelta dettata dalla preoccupazione derivante dalle continue scosse, tutte avvenute molto in superficie e, quindi, avvertite chiaramente dalla popolazione. In un clima di paura, la gente ha preferito rimanere nelle auto, parcheggiate in fila, sotto il controllo vigile dei Carabinieri che hanno presidiato il paese. Sono state allertate le associazioni di volontariato e l’amministrazione comunale. Diversi Comuni della fascia presilana hanno deciso di chiudere le scuole per la giornata di oggi, con l’obiettivo di verificare gli immobili interessati dalle continue sollecitazioni. Nella sola giornata di ieri sono state registrate quattro scosse di una certa entità, tutte avvertite dalla popolazione. Domenica mattina, alle 7,51, con epicentro Albi, la prima scossa con magnitudo 2.8 e una profondità di appena 4 chilometri. Poi le tre forti scosse della sera. La prima alle 20,24, con una magnitudo 3.1 e una profondità di 6 chilometri, quindi alle 21,05 una scossa di magnitudo 2.3 sempre in superficie, replicata alle 22,26 con una magnitudo di 2.4. Nella notte, alle ore 1,15, una nuova scossa di magnitudo 2.0. La preoccupazione è ormai una vera e propria psicosi. La situazione è costantemente monitorata dalla Protezione civile della Calabria che ha evidenziato di essere “in contatto continuo con i Sindaci dei territori coinvolti con i quali sta organizzando incontri con la popolazione per fare il punto della sul fenomeno in corso, sui piani di protezione civile comunali e sui comportamenti da adottare”. Già nei giorni scorsi, dopo il terremoto del 17 gennaio di magnitudo 4.0 che ha innescato lo sciame sismico, alcuni esperti della Protezione civile hanno incontrato la popolazione di questa zona per fornire informazioni utili.

Nella giornata di ieri sono state registrate diverse scosse più intense, oltre a molte altre di minore entità, e questo ha provocato una vera e propria psicosi tra i residenti di Albi, la cittadina epicentro dei terremoti. In tanti hanno deciso di trascorrere la notte nelle autovetture, nei pressi dello stadio comunale. Una scelta dettata dalla preoccupazione derivante dalle continue scosse, tutte avvenute molto in superficie e, quindi, avvertite chiaramente dalla popolazione. In un clima di paura, la gente ha preferito rimanere nelle auto, parcheggiate in fila, sotto il controllo vigile dei Carabinieri che hanno presidiato il paese. Sono state allertate le associazioni di volontariato e l’amministrazione comunale. Diversi Comuni della fascia presilana hanno deciso di chiudere le scuole per la giornata di oggi, con l’obiettivo di verificare gli immobili interessati dalle continue sollecitazioni. Nella sola giornata di ieri sono state registrate quattro scosse di una certa entità, tutte avvertite dalla popolazione. Domenica mattina, alle 7,51, con epicentro Albi, la prima scossa con magnitudo 2.8 e una profondità di appena 4 chilometri. Poi le tre forti scosse della sera. La prima alle 20,24, con una magnitudo 3.1 e una profondità di 6 chilometri, quindi alle 21,05 una scossa di magnitudo 2.3 sempre in superficie, replicata alle 22,26 con una magnitudo di 2.4. Nella notte, alle ore 1,15, una nuova scossa di magnitudo 2.0. La preoccupazione è ormai una vera e propria psicosi. La situazione è costantemente monitorata dalla Protezione civile della Calabria che ha evidenziato di essere “in contatto continuo con i Sindaci dei territori coinvolti con i quali sta organizzando incontri con la popolazione per fare il punto della sul fenomeno in corso, sui piani di protezione civile comunali e sui comportamenti da adottare”. Già nei giorni scorsi, dopo il terremoto del 17 gennaio di magnitudo 4.0 che ha innescato lo sciame sismico, alcuni esperti della Protezione civile hanno incontrato la popolazione di questa zona per fornire informazioni utili.

Redazione Calabra 7

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