di Giovanni Bevacqua – Cento minuti per rispondere correttamente a più domande possibili sperando di saperne almeno una in più degli altri. Si sono svolte questa mattina le prove di ingresso ai corsi di laurea nelle professioni sanitarie dell’Università Magna Grecia di Catanzaro. 1668 candidati, dislocati in 40 aule, per 579 posti a disposizione. Meno di un terzo dei partecipanti riuscirà a continuare gli studi, per gli altri la possibilità di ripiegare su altro o aspettare l’anno nuovo per riprovarci. In ballo un posto per assistenza sanitaria, infermieristica, logopedia, ortottica, fisioterapia, fisiopatologia, tecnica di laboratorio biomedico e tecniche di neuro fisiopatologia.
di Giovanni Bevacqua – Cento minuti per rispondere correttamente a più domande possibili sperando di saperne almeno una in più degli altri. Si sono svolte questa mattina le prove di ingresso ai corsi di laurea nelle professioni sanitarie dell’Università Magna Grecia di Catanzaro. 1668 candidati, dislocati in 40 aule, per 579 posti a disposizione. Meno di un terzo dei partecipanti riuscirà a continuare gli studi, per gli altri la possibilità di ripiegare su altro o aspettare l’anno nuovo per riprovarci. In ballo un posto per assistenza sanitaria, infermieristica, logopedia, ortottica, fisioterapia, fisiopatologia, tecnica di laboratorio biomedico e tecniche di neuro fisiopatologia.
“È stato un test molto difficile ma ho dato il massimo” ci racconta una potenziale matricola a ridosso dell’esame. La voce tremante, l’adrenalina alle stelle e nel cuore speranza di avercela fatta. A fargli eco una possibile collega pronta a sottolineare come “rispetto al test in medicina questo mi è sembrato più difficile”, riferendosi a quello per infermieristica.
Ma tra un volto preoccupato e un sorriso spezzato dall’ansia non manca chi si sente sicuro di sé, convinto – o quasi – di aver affrontato a meglio la selezione. “Credo sia andata bene – ci dice una giovane candidata – perché ho risposto a molte domande e penso di aver fatto più di tanti altri. Quindi non posso che ritenermi soddisfatta.”
Nonostante ciò, la voce è quasi unanime quando gli si chiede com’è stato il test. Ovviamente, “molto complesso”.