Testimoni giustizia: “Siamo pronti a manifestare davanti al Viminale”

I testimoni di giustizia pronti a manifestare davanti al ministero dell’Interno per denunciare “il disagio e l’abbandono che dura da molti anni”. “Chiediamo al ministro – spiegano – di intervenire nei confronti del sottosegretario Luigi Gaetti affinché agisca per garantire la sicurezza e i diritti dei testimoni di giustizia”.

“Le sue presunte aperture in nostro favore, così come le audizioni, prima a Palermo e poi in Commissione Centrale, si sono dimostrate una farsa, un sotterfugio per gettare fumo negli occhi dei cittadini ed eludere le promesse fatte durante la campagna elettorale. Un tentativo maldestro di galleggiamento mediatico e di ricerca del consenso”, accusano Ignazio Cutrò, Pino Masciari e Luigi Coppola, rispettivamente presidenti e soci fondatori dell’associazione nazionale Testimoni di giustizia, Legalità Organizzata e Movimento per la Lotta alla criminalità organizzata.

“Le sue presunte aperture in nostro favore, così come le audizioni, prima a Palermo e poi in Commissione Centrale, si sono dimostrate una farsa, un sotterfugio per gettare fumo negli occhi dei cittadini ed eludere le promesse fatte durante la campagna elettorale. Un tentativo maldestro di galleggiamento mediatico e di ricerca del consenso”, accusano Ignazio Cutrò, Pino Masciari e Luigi Coppola, rispettivamente presidenti e soci fondatori dell’associazione nazionale Testimoni di giustizia, Legalità Organizzata e Movimento per la Lotta alla criminalità organizzata.

“Gaetti da tempo sta attuando condotte del tutto estranee alle sue funzioni – dicono ancora – attraverso azioni quasi punitive nei confronti di numerosi testimoni, rinunciando a recepire la volontà unanime del legislatore di procedere verso una politica di pieno sostegno ai cittadini onesti che, con coraggio civile, hanno testimoniato nei processi contro le mafie. A oggi non ci sono le condizioni per una piena tutela dei testimoni di giustizia, nemmeno conformemente alla nuova Legge 6/2018, che manca ancora dei decreti ministeriali attuativi tali da garantire il piano di reinserimento sociale di chi ha denunciato e il giusto ristoro dai pregiudizi subiti a seguito delle denunce”. Matteo Salvini e Luigi Di Maio, “ci incontrino con senso di umanità e responsabilità, per aprire un serio tavolo di confronto finalizzato a un dialogo costruttivo”.

Redazione Calabria 7

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