Torrente a rischio esondazione a Soverato: indagati Alecci, Vacca e altri due (NOMI)

Il pm ha chiesto il sequestro preventivo, ma il gip l'ha bocciato. Discusso l'appello del magistrato su cui è atteso l'esito
droga catanzaro

Atti di urgenza per la chiusura e la messa in sicurezza del torrente Beltrame tralasciati, omissioni nell’interdire l’accesso e il transito in località Turrati a Soverato, interruzione arbitraria di lavori appaltati. Il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Domenico Assumma ha iscritto nel registro degli indagati, l’ex sindaco di Soverato, attuale consigliere regionale Ernesto Alecci, il primo cittadino dello stesso Comune Daniele Vacca, l’ingegnere Leonardo Taverniti, direttore dei lavori e Rosa Rossi in qualità di amministratrice e legale rappresentante della Osfe sas con sede a Cetraro, appaltatrice del Comune di Soverato dell’opera di costruzione dell’argine del torrente Beltrame. Nei confronti dei primi due politici si ipotizza il reato di rifiuto di atti di ufficio, mentre agli altri due professionisti la Procura contesta la violazione colposa di doveri inerenti la custodia di cose sottoposte a sequestro, disposto nel corso di un procedimento penale o dall’autorità amministrativa. Un’inchiesta che ha portato il magistrato titolare del fascicolo ad una richiesta di sequestro preventivo dell’area comprendente il letto del torrente Beltrame, del varco e dell’area demaniale adiacente al varco stesso, fino al confine con le proprietà private e le attività demaniali esercitate in concessione, presenti a ridosso della costa, nei pressi della foce del torrente. Sigilli bocciati dal gip con ordinanza a cui ha fatto seguito l’appello del pubblico ministero davanti ai giudici del Riesame di Catanzaro e rispetto al quale si attende l’esito dell’udienza camerale. Ma andiamo per gradi. 

Le presunte omissioni del consigliere e del sindaco di Soverato

Le presunte omissioni del consigliere e del sindaco di Soverato

Per la Procura, Alecci sindaco pro tempore del Comune di Soverato fino al 23 dicembre 2021 e Vacca primo cittadino a partire da quella stessa data “con condotta perdurante”, avrebbero omesso di provvedere ai lavori di somma urgenza per la chiusura e messa in sicurezza dell’argine del torrente Beltrame nonostante la Regione Calabria abbia indirizzato all’Ente due note di diffida a luglio ed agosto 2021. Con due ordinanze l’ex sindaco avrebbe consentito il transito, la sosta pedonale e veicolare “sulla strada di fascia compresa tra l’apertura del varco delle gabbionate e la strada comunale Turrati, nonché su tutta la fascia di strada che viene resa accessibile fino alle aree private e demaniali”, eccetto che nei periodi di allerta meteo. L’attuale consigliere regionale avrebbe permesso, inoltre, alle attività ricadenti nelle aree private e demaniali accessibili da quel tratto di strada, l’esercizio di impresa in caso di allerta meteo con codice giallo, assegnando alla Protezione civile la responsabilità dei controlli di sicurezza, l’eventuale “soccorso alluvionale” e alle imprese private avrebbe affidato il compito di mantenere quell’area sgombera da persone e cose. “Fatto commesso a Soverato-scrive il pm nella richiesta di sequestro preventivo- con condotta ancora perdurante”. Leonardo Taverniti e Maria Rosa Rossi, il 5 luglio 2022 , in concorso tra loro avrebbero interrotto arbitrariamente i lavori appaltati in seguito alla scoperta sopravvenuta di gasdotto Snam e di un ponte ferroviario, che avrebbero impedito la prosecuzione delle opere “ a regola d’arte e in sicurezza. 

Il rischio straripamento e la richiesta di sequestro preventivo della Procura

Con nota del 15 giugno 2021 Alecci, allertava le autorità pubbliche, tra cui la Regione Calabria, sull’esistenza di una situazione di pericolo, dato dalla ostruzione alla foce del torrente Beltrame, con conseguente rischio di straripamento ed eventi alluvionali. Il dipartimento regionale tutela dell’Ambiente, con due missive evidenziava da un lato la gravità e l’attualità del pericolo di alluvioni, dall’altro l’obbligo di provvedere in capo al sindaco, diffidandolo a disporre ordinanze di somma urgenza. Dalla nota del sindaco era emerso che il pericolo “inondazione” si presentava ciclicamente e già nel 2018 vi era stata effettivamente una alluvione con allagamento di una vasta area, a seguito del cedimento dell’argine del torrente, per le intense precipitazioni. La Procura, nella richiesta di sequestro preventivo, non tralascia di sottolineare la tragedia de Le Giare del 2000, avvenuta nella stessa area dove sono ubicate attualmente una discoteca e un’attività di rimessaggio imbarcazioni, precisando che il funzionario regionale aveva argomentato come la piena del torrente Beltrame ha tempi di ritorno di 20 anni.

Per la Procura il rischio di un evento devastante come quello de Le Giare è concreto

Per il pm il rischio di una ulteriore alluvione paragonabile a quella del 2000 è tutt’altro che ipotetico e “il principio di precauzione impone l’adozione di provvedimenti di massima urgenza”, ma a fronte del rischio ciclico di alluvioni, l’ex sindaco avrebbe omesso di adottare i provvedimenti necessari per rinforzare l’argine del torrente Beltrame, non tutelando la pubblica incolumità. Il varco e il letto del torrente  “sono oggetto di attraversamento quotidiano da parte dei cittadini, soprattutto nei fine settimana, quando è in attività la discoteca”. Ordinanze, secondo la Procura, che si collocano in contrasto con quella del 17 luglio 2006 in cui è previsto il divieto di sosta e di transito, evidenziando che l’alveo del torrente oggetto di autorizzazioni al transito da parte di Alecci è classificata dal Pai ad elevatissimo rischio idraulico per inondazione. “Allo stato attuale- scrive il pm- a seguito di sopralluogo eseguito dai carabinieri della Stazione di Soverato nel giugno 2022, risulta non solo che il varco non sia stato coperto e messo in sicurezza l’argine, ma addirittura risulta che lo stesso sia stato ampliato demolendo gabbionate in pietra”. Tra l’altro i lavori appaltati sull’argine del fiume risultano formalmente consegnati dal Comune di Soverato solamente l’11 maggio 2022 e già  il 5 luglio dello stesso anno sono stati sospesi dall’ingegnere Leonardo Taverniti, direttore dei lavori, perché ha constatato la sopravvenuta esistenza di un gasdotto Snam, le cui paline segnaletiche erano coperte da un fitto canneto, nonché da un ponte della Rete ferroviaria, di cui, secondo la Procura, ne era già a conoscenza nel momento in cui ha accettato l’incarico dei lavori.

Il gip boccia la richiesta di sequestro preventivo e la Procura fa ricorso

E se per il magistrato il sequestro preventivo è l’unico modo per garantire la pubblica incolumità ed evitare le conseguenze di alluvioni devastanti, il gip Luca Bonifacio, che ha bocciato la richiesta del pubblico ministero, la pensa diversamente: “I fatti si collocano nel solco di una vicenda più che ventennale in cui i diversi attori pubblici, ciascuno per le proprie competenze, hanno posto in essere opere di contenimento del rischio di dissesto idrogeologico, fronteggiando il fenomeno delle continue occlusioni della foce del torrente Beltrame attraverso l’esecuzione di lavori di svariata natura”.  Per il gip non risultano riscontrati i reati ipotizzati dalla Procura. Non esiste il rifiuto al compimento di un atto di ufficio: nella diffida del 2 agosto 2021, rileva come il sindaco pro tempore del Comune di Soverato già nella precedente ordinanza del 10 luglio 2020 aveva effettivamente provveduto a regolamentare i divieti di permanenza nell’alveo del torrente in periodi di allerta meteo. E in una fase precedente a questa diffida era stata approvata la delibera di giunta per la messa in sicurezza dell’area. Una battaglia ancora aperta quella tra pm e gip, dal momento che il magistrato ha proposto ricorso contro il rigetto del sequestro deciso dal giudice per le indagini preliminari al Tribunale del Riesame, appello discusso a porte chiuse anche dall’avvocato di Alecci e Vacca, l’avvocato Domenico Calabretta, e su cui si attende l’esito dei giudici.   

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Nel corso dell'incontro sarà presentato il dossier elaborato dai circoli locali di Legambiente basato sulla campagna di monitoraggio effettuata su alcune aste fluviali
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved