La Polizia di Verona ha dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare nei confronti di un ispettore e quattro agenti per presunti atti di violenza e tortura perpetrati nel periodo ricompreso tra lo scorso luglio e il marzo 2023. Gli agenti, secondo le accuse, avrebbero agito nei confronti di persone, soprattutto immigrati, sottoposte alla loro custodia. Le indagini, condotte per otto mesi dalla Squadra Mobile di Verona, su delega della Procura della Repubblica del capoluogo, hanno documentato comportamenti sfociati anche in atti gravemente lesivi della dignità delle persone sottoposte ad accertamenti di polizia.
I reati contestati
I reati contestati
Ai cinque indagati, oltre al reato di tortura sono stati contestati, a diverso titolo, anche i reati di lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio. I destinatari delle misure cautelari erano già stati trasferiti ad altri incarichi all’indomani della chiusura delle attività di indagine e quindi da alcuni mesi. Il questore di Verona ha inoltre disposto la rimozione dagli incarichi di altro personale che, pur non avendo preso parte a episodi di violenza, si presume possa non aver impedito o comunque non aver denunciato i presunti abusi commessi dai colleghi. L’indagine è stata seguita direttamente dagli uffici centrali della Polizia di Roma che hanno offerto la massima collaborazione alla procura di Verona. Il capo della Polizia, Vittorio Pisani, ha ringraziato la Procura della Repubblica di Verona “per la fiducia accordata alla Polizia di Stato nel delegare alla locale Squadra Mobile le indagini riguardanti gli operatori appartenenti alla stessa Questura. La levatura morale della nostra amministrazione ci consente di affrontare questo momento con la dignità e la compostezza di sempre”.