“Tosca contro Scarpia Experience”, il 29 agosto al Teatro di Soverato

Dopo il successo della Tosca, firmata Marco Gandini, a Scolacium, il tema dell’eroina pucciniana torna in danza per la sezione “Non solo spettacolo” di Armonie d’Arte Festival, aspettando la settimana Omaggio a Pina Bausch dal 9 al 15 settembre prossimo a Catanzaro. Giovedì 29 agosto alle ore 21 nel Teatro Comunale di Soverato (non a Scolacium per via delle incerte condizioni meteorologiche) andrà in scena lo spettacolo “Tosca contro Scarpia Experience”. Balletto in un atto della Compagnia Artemis Danza con coreografie, regia, luci, scene e costumi di Monica Casadei, elaborazione musicale di Luca Vianini, per una coproduzione di Armonie d’Arte Festival. Lo spettacolo è realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia Romagna-Assessorato alla Cultura, della Provincia di Parma e in collaborazione con i Centri Antiviolenza per la sensibilizzazione del pubblico sul tema della violenza sulle donne. Una performance forte, impetuosa e appassionata, fulminea, energica e piena d’amore, di bianco e di nero, con una delle più vivaci compagnie italiane, sulla musica e sull’eroina pucciniana. Un’esperienza di spettacolo che si annuncia di grande intensità, e in qualche modo sorprendente.

Monica Casadei esplora l’universo pucciniano, interpretando la celeberrima opera lirica con segno di chiara empatia intellettuale. L’elaborazione della partitura originale con l’inserimento di tracce contemporanee e soprattutto con la reiterazione di parole significanti del libretto, origina una vera e propria drammaturgia musicale. Su questo appassionante tappeto sonoro si impongono con forza i protagonisti, Tosca e Scarpia. Dominante la figura del barone Scarpia, avido di potere e di brama di possesso. Il sadismo, la crudeltà, la ferocia dell’essere umano, indagati senza intenti morali ma con interesse clinico per la potenza che generano, si pongono come sentimenti centrali di questa rilettura dell’opera, costruita sulla tensione del rapporto tra il carnefice e la sua vittima. Una danza corale, gonfia di impulsi, istintiva e a tratti selvaggia, che fa un uso vorticoso dello spazio e appare, anche simbolicamente, come visivamente piena: tra le altre anime nere vi si riconosce Scarpia, spietato per sguardi, atteggiamenti, postura.

Monica Casadei esplora l’universo pucciniano, interpretando la celeberrima opera lirica con segno di chiara empatia intellettuale. L’elaborazione della partitura originale con l’inserimento di tracce contemporanee e soprattutto con la reiterazione di parole significanti del libretto, origina una vera e propria drammaturgia musicale. Su questo appassionante tappeto sonoro si impongono con forza i protagonisti, Tosca e Scarpia. Dominante la figura del barone Scarpia, avido di potere e di brama di possesso. Il sadismo, la crudeltà, la ferocia dell’essere umano, indagati senza intenti morali ma con interesse clinico per la potenza che generano, si pongono come sentimenti centrali di questa rilettura dell’opera, costruita sulla tensione del rapporto tra il carnefice e la sua vittima. Una danza corale, gonfia di impulsi, istintiva e a tratti selvaggia, che fa un uso vorticoso dello spazio e appare, anche simbolicamente, come visivamente piena: tra le altre anime nere vi si riconosce Scarpia, spietato per sguardi, atteggiamenti, postura.

La contrapposizione è con assoli rarefatti e delicati, puri e sensibili, per corpi fragili e indifesi dai quali scaturisce una danza dell’anima che ha, invece, il vuoto come metafora e la disarmata Tosca a resistere all’assalto della brutalità. «Un concetto che amo ripetere – ha commentato Chiara Giordano – è quello che l’arte, pur conservando la sua autonomia e libertà espressiva, non possa essere disgiunta da una riflessione etica, da una visione dell’attualità. Così come per l’allestimento dell’opera Tosca a Scolacium con la regia di Marco Gandini, anche con il balletto Tosca contro Scarpia, invitiamo il nostro pubblico a riflettere, attraverso la potenza del gesto artistico, su un tema bruciante arcaico quanto contemporaneo dell’abuso dell’uomo sulla donna, provando a generare uno sguardo più consapevole e nell’auspicio di un evento non solo performativo ma formativo».

Redazione Calabria 7

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