Traffico di droga, confiscati oltre 500mila euro a imprenditore del Cosentino

  Il risultato conseguito dalla Dia si inquadra in un più vasto progetto che, attraverso un'azione di intelligence, mira all’aggressione dei patrimoni delle organizzazioni criminali calabresi
imprenditore Amantea

Sequestro di beni per oltre 500mila euro a Giuseppe Suriano, imprenditore 45enne di Amantea agli arresti domiciliari, per estorsione aggravata, partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e concorso nel tentativo di importazione di sostanza stupefacente. La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione relativo ad una serie di cespiti riconducibili all’imprenditore.

Sproporzione tra beni individuati e redditi dichiarati

Sproporzione tra beni individuati e redditi dichiarati

Il Tribunale, condividendo le argomentazioni e gli esiti degli accertamenti patrimoniali prospettati dalla Sezione Dia competente, ha formulato un giudizio di pericolosità sociale qualificata nei confronti dell’imprenditore di Amantea in considerazione del “duraturo e costante contributo offerto dal proposto alla compagine associativa, valutato unitamente alla resistenza del gruppo criminale nel lungo periodo nonché al mancato riscontro, nell’intervallo temporale sinora intercorso, da parte del proposto di comportamenti denotanti l’abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise, a parere del Collegio conforta adeguatamente l’affermazione di persistente attualità del vincolo”, imponendo la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata massima pari a cinque anni.

Muovendo dalla puntuale ricostruzione contabile offerta dagli investigatori, da cui è emersa una rilevante sproporzione tra beni individuati e redditi dichiarati, il Tribunale di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione ha disposto la confisca del patrimonio del proposto. Il risultato operativo conseguito dalla Dia si inquadra in un più vasto e complesso progetto da tempo avviato e coordinato dalla Direzione Investigativa Antimafia che, attraverso una mirata azione di intelligence, mira all’aggressione dei patrimoni delle organizzazioni criminali calabresi ritenute tra le più pervasive ed opprimenti il tessuto socio economico.

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