Tragedia del Raganello, inizia il processo: sindaci in aula

Il legale di Tocci: "Non erano i sindaci che si dovevano indagare. Il mio assistitito aggredito dalla magistratura"

È iniziato, davanti al Tribunale di Castrovillari, il processo per la tragedia delle gole del Raganello a Civita, dove, a causa di una improvvisa ondata di piena, il 20 agosto 2018, morirono nove escursionisti e una guida. In aula gli imputati – i sindaci Franco Bettarini di Francavilla, Antonio Carlomagno di Cerchiara di Calabria, Antonio Cersosimo di San Lorenzo Bellizzi e Alessandro Tocci di Civita e Marco Massaro e Giovanni Vancieri amministratori di due agenzie turistiche – gli avvocati di parte civile e il pm Giovanni Tedeschi. L’udienza si è aperta con alcune richieste di costituzioni di parte civile e con quella dei difensori di rinviare il processo perché in Corte d’Appello, a Catanzaro, pende un’impugnativa della Procura generale sulle sentenze di non luogo a procedere del Gup Biagio Politano per alcuni capi di imputazione e per altri imputati originari del procedimento che inizialmente erano 14. Il Tribunale ha accolto la costituzione avanzata da alcune parti civili non ancora costituite e ha rigettato la richiesta di rinvio. Dopo aver accettato le liste testimoniali, i giudici hanno fissato tre udienze per il 25 marzo – quando inizierà l’escussione dei testi – il 13 maggio, e l’8 giugno prossimi.

“Non erano i sindaci che si dovevano indagare”

“Non erano i sindaci che si dovevano indagare”

“Noi non vogliamo difenderci ma accusare. Riteniamo – ha detto l’avvocato Riccardo Rosa difensore di Tocci – che questo procedimento debba essere ancora valutato e vagliato anche in termine di responsabilità. Non erano i sindaci che si dovevano indagare. Il mio assistito rappresenta l’agnello sacrificale e risulta oggi aggredito dalla magistratura. Preoccupa che penda un’impugnativa della Procura generale che rischia di portare a un procedimento parallelo”. «Quanto successo credo che sia un evento imprevedibile e irripetibile, al di là delle allerta rosse, verdi o gialle, credo che sia una cosa facilmente dimostrabile e credo che questo procedimento lo dimostrerà”, ha detto l’avvocato Luca Donadio, difensore di Massaro. Di parere opposto uno degli avvocati di parte civile, Mattia Lancerotto: «Certamente ci sono numerosi segnali che portano a ritenere che si poteva fare di più, si poteva non sottovalutare quel tipo di segnalazioni che erano state date e si poteva allertare diversamente”.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Nel corso dell'incontro sarà presentato il dossier elaborato dai circoli locali di Legambiente basato sulla campagna di monitoraggio effettuata su alcune aste fluviali
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved