Si indaga per morte come conseguenza di un altro delitto nell’inchiesta aperta, contro ignoti, dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Domenico Assumma sulla tragica fine della 44enne Anna Bruscaglin, residente nel quartiere Lido del capoluogo calabrese, che ha perso la vita lo scorso Ferragosto, dopo aver preso parte con un gruppo di amici ad un falò. I primi esiti dell’autopsia parlano di arresto cardiocircolatorio, ma si attendono i referti degli esami tossicologici del medico legale per fare piena luce sulla morte della donna.
Il tentativo degli amici e dei soccorsi di salvarla
Il tentativo degli amici e dei soccorsi di salvarla
Anna, con la passione per la fotografia, conosciuta negli ambienti musicali, si trovava in spiaggia a Squillace per festeggiare il 15 agosto, quando si è sentita male ed è stata subito soccorsa da una dottoressa, presente al falò. I suoi amici hanno immediatamente attivato i soccorsi e per favorire l’intervento dei sanitari del 118, impossibilitati a percorrere con il mezzo quel tratto di strada così stretto, è stata trasportata sulla statale 106, in località Impise, nei pressi di un noto supermercato. Erano con lei i suoi amici quando i soccorsi hanno tentato di rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare. I carabinieri della Compagnia di Catanzaro hanno ascoltato gli amici che erano con la donna, in qualità di persone informate sui fatti.
Il mix micidiale
Tutti loro hanno fornito una versione univoca: la 44enne avrebbe bevuto quella notte al falò e poi avrebbe ingerito una pasticca, una sostanza stupefacente, un mix micidiale che non le avrebbe lasciato scampo. Testimonianze però che potranno essere confermate o smentite solo con gli esiti degli esami tossicologici. Resta poi da risolvere un altro interrogativo: chi avrebbe fornito ad Anna quella pasticca? Un “particolare” che spiegherebbe il motivo per il quale la Procura ha avviato l’indagine prevedendo una precisa ipotesi di reato: morte come conseguenza di un altro delitto.