Crotone Calcio in Serie B e troppi tifosi allo stadio che danneggerebbero i reperti archeologici sepolti sotto l’Ezio Scida. È questa la ragione per cui il Mibac ha chiesto di sospendere la sentenza del Tar Calabria che annulla la revoca dell’autorizzazione all’installazione di strutture amovibili di tribune e spogliatoi.
Quella del Mibac è già la seconda richiesta al Consiglio di Stato, la prima risale allo scorso gennaio.
Quella del Mibac è già la seconda richiesta al Consiglio di Stato, la prima risale allo scorso gennaio.
«I danni al patrimonio archeologico sono incalcolabili e irrimediabili, alla luce del costante utilizzo delle strutture movibili che ha sottoposto dal luglio 2016 a perdurante sollecitazione rappresentata dal peso delle strutture provvisorie» spiega il Mibac nel suo appello. E di fatti la sentenza aveva dato ragione al Comune di Crotone ad alla società di calcio che ha in affidamento lo Scida.
«Assistiamo all’ennesimo comportamento contraddittorio ed anomalo del Mibac che, con rara insolenza, incurante dei pregressi insuccessi processuali, nella fase più delicata del campionato, pretende di inibire l’utilizzo dello stadio “Ezio Scida” di Crotone» risponde il legale dell’Fc Crotone.
«Un accanimento senza eguali che induce la società a resistere, a mettere in campo tutte le proprie energie e a porre in essere ogni azione, in ogni competente sede rispetto a tale dubbio agire di un’amministrazione che sta letteralmente agendo mediante sviamento di potere.
Siamo certi che, ancora una volta, il Comune di Crotone si accosterà alla società concessionaria dello stadio per sventare l’ennesimo tentativo di arrecare quel “danno alla collettività” che già in passato i giudici amministrativi hanno posto a presidio delle proprie decisioni» fa sapere l’avv. Cretella.