Le mani della ‘ndrangheta su Anzio e Nettuno, la Dda di Roma chiede il processo per 63 (NOMI)

Dai Madaffari ai Gallace passando per i Tedesco e i Perronace: ecco chi sono i calabresi coinvolti e quando è stata fissata l'udienza preliminare

di Mimmo Famularo – Nomi e cognomi che gli investigatori riconducono alla ‘ndrangheta. Madaffari, Gallace, Tedesco, Perronace. Figurano nell’elenco dei 63 imputati per i quali il gup del Tribunale di Roma Roberto Saulino ha fissato l’udienza preliminare. L’appuntamento è per il prossimo 22 dicembre nell’edificio A del palazzo di Giustizia di Piazzale Clodio. E’ qui che si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Direzione distrettuale antimafia della Capitale nell’ambito della maxi inchiesta, nome in codice “Tritone”, sfociata nello scorso mese di febbraio nel blitz con il quale i carabinieri hanno sgominato un presunto sodalizio criminale che avrebbe assunto il controllo del litorale a Sud di Roma nei territori compresi tra Anzio e Nettuno. Rispetto all’ordinanza genetica firmata lo scorso mese di febbraio dal gip Livio Sabatini sono state stralciate undici posizioni e si è dunque passati da 74 indagati a 63 imputati sui quali pende ora la richiesta di rinvio a giudizio che verrà esaminata dal gup Roberto Saulino. Associazione per delinquere di stampo mafioso l’accusa principale. Secondo gli inquirenti in queste zone opererebbe un locale “distaccato” della ‘ndrangheta che si sarebbe infiltrato nelle pubbliche amministrazioni e avrebbe gestito operazioni di narcotraffico internazionale per “colonizzare” anche il tessuto economico-produttivo locale. Tra le ipotesi di reato a vario titolo contestate dai pm della Dda di Roma, Giovanni Musarò, Francesco Minisci e Alessandra Fini, anche l’estorsione aggravata e la detenzione illegale di arma da fuoco, oltre alla fittizia intestazione di beni e attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti aggravato dal metodo mafioso.

Le ipotesi accusatorie

Le ipotesi accusatorie

Durante le indagini, avviate nel 2018 dai militari del Nucleo Investigativo di Roma, sono stati raccolti elementi gravemente indiziari in ordine alla esistenza di una articolazione della ‘ndrangheta denominata locale di Anzio e Nettuno, “distaccamento” dal locale di Santa Cristina d’Aspromonte, ma composta in gran parte anche da soggetti appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta originarie di Guardavalle, in provincia di Catanzaro. Gravemente indiziato di essere a capo della presunta struttura criminale è Giacomo Madaffari (gestore di fatto di un locale, conosciuto come il “bar dei calabresi”), ne farebbero inoltre parte anche diversi soggetti appartenenti a storiche famiglie di ‘ndrangheta originarie del Catanzarese come i Gallace, i Perronace e i Tedesco. Dalle indagini emerge, l’esistenza di due associazioni finalizzate al narcotraffico, una capeggiata da Madaffari e l’altra da Bruno Gallace, dotate di elevate disponibilità finanziarie e logistiche, nonché delle capacità di approvvigionare e importare dal Sud America ingenti quantitativi di cocaina.

I nomi di tutti gli imputati

L’avviso di fissazione dell’udienza preliminare riguarda complessivamente 63 imputati. Si tratta di  Giacomo Madaffari, alias “Baffetto” 66 anni di Santa Cristina d’Aspromonte; Pietro Rocco Adesso 63 anni di Aprilia (irreperibile); Luca Alberello 55 anni di Aprilia; Guido Alessandrini detto “Birillo” 49 anni di Roma; Giuseppe Andreacchio, alias “Zio Pino” 62 anni di Guardavalle; Fabrizio Bartolomei, alias “Gorbaciov” 48 anni di Roma; Alessandro Battistini, alias “Highlinder” 61 anni di Anzio; Gianluca Biancone, alias “Idrocefalo” 46 anni di Nettuno; Daniele Caseti 39 anni di Velletri; Antonio Checchi 66 anni di Subiaco (Roma); Nicola Chiriacò 28 anni di Anzio; Pasquale Chiriacò 57 anni di Anzio; Francesco Condina 41 anni di Palmi; Pasquale De Gilio 46 anni di Santa Cristina d’Aspromonte; Fabrizio De Velis 39 anni di Anzio; Carmine Dell’Unto 60 anni di Isola del Liri (Fr); Francesco Dionisi, alias “il Presidente”, 49 anni di Nettuno; Francesco Fiorino  21 anni di Anzio; Piero Forte, alias Gufetto, 46 anni di Galatina; Claudio Franzè 46 anni di Latina; Bruno Gallace, alias “Di Bella” 50 anni di Guardavalle; Alessandro Glorioso, alias Cicoria, 51 anni di Caserta; Manuel Gubitosi 45 anni di Anzio; Vincenzo Italiano, alias Enzo, 51 anni di Rosarno; Hristov Anguel Kotov , alias Angelo il Bulgaro, 47 anni; Fabio Kowalsky, alias “il Lungo”, 55 anni di Roma; Franco Leoni, alias “Zio Franco, 79 anni di Roma; Fatmir Limaci, alias Miri, 38 anni di Stojan (Albania); Claudio Lo Mastro, alias “Er Vipera” 56 anni, di Roma; Fabrizio Lorenzo 47 anni di Anzio; Claudio Lucifero, alias “Er Gallo”, 59 anni di Anzio; Bruno Madaffari 44 anni di Milano; Alfonso Manera, alias “Pinguino” 58 anni di Roma; Simone Massidda 44 anni di Nettuno; Manuele Mazzotta 28 anni di Cinquefrondi; Saverio Menichetti, alias “Bronzo” 48 anni di Roma; Gentian Mezinaj, alias “Mariano” 45 anni di Sevaster Vlore; Stefano Nardi 42 anni di Nettuno; Argemiro Castro Navarro (Colombia) 32 anni; Emanuel Ottaviani, alias “Picchio” 38 anni di Anzio; Daniele Paduano 39 anni di Anzio; Davide Perronace, alias “Capellone” 48 anni di Nettuno; Gabriele Perronace 23 anni di Anzio; Marco Pirri, alias “Il ciccione”, 43 anni di Roma;  Alfio Ricca 64 anni di Taurianova; Antonio Riggio 69 anni di Guardavalle; Elia Rillo, alias Elio, 59 anni di Bovino (Fg); Francesca Romagnoli 39 anni di Roma; Marco Rondinara 46 anni di Nettuno, Silvio Roseo 32 anni di Anzio; Nicola Salvo 59 anni di Ventotene (Lt); Francesco Samà, alias “depresso”, 35 anni di Anzio; Arsene Sandon Pacifico (Repubblica Democratica del Congo) 35 anni; Fabrizio Schinzari, alias “Krisso” 46 anni di Roma; Ciro Scognamiglio 57 anni di Napoli; Gregorio Spanò, alias “Quattroserrande” o “Orso” 52 anni di San Cristina d’Aspromonte;  Valerian Tanasa (Romania) 51 anni; Cosimo Tedesco 39 anni di Catanzaro; Raffaele Tedesco 42 anni di Catanzaro; Mario Tedesco 31 anni di Soverato, Federico Usai, 26 anni di Anzio; Giuseppe Vellitri, alias Bugia, 56 anni di Anzio; Salvatore Vetrano, 40 anni di Anzio.

Il diritto di difesa

Nel collegio difensivo compaiono, tra gli altri, i nomi degli avvocati Vincenzo Cicino, Cesare Placanica, Giovanni Tedesco, Eleonora Pascucci, Fabrizio D’Amico, Michele Monaco, Vincenzo Carruba, Francesco Tagliaferri, Costanza Tancredi, Arcangelo Barone, Massimo Corsini, Cristian Milita, Raffaella Scutieri, Michele Volpe, Francesco Gianzi, Maurizio Useli, Giuseppe Tassiello, Francesco Loiacono, Raffaella Graziani, Luigi Mammona, Luca Cianferoni, Roberta Boccadamo, Simonetta Galantucci, Fabrizio Gallo, Francesco Mercadante, Francesco Sinigoi, Stefano Mione, Leonardo Ferlito, Michele Novella, Walter Aronica, Luca Goffredo, Elisa Migliori, Massimiliano Lei, Nicola Capozzoli, Pietro Messina, Anna Maria Verno, Francesco Petrella, Marco Fagiolo, Giorgio Palumbo, Ciro Palumbo, Sandro Marcheselli, Gianluca Tognozzi. Le parti avranno adesso la facoltà di prendere visione degli atti trasmessi dall’Ufficio di Procura per preparare la difesa, presentare memorie e produrre documenti che possano dimostrare l’estraneità dei propri assistiti ai fatti contestati dalla pubblica accusa. Gli imputati possono rinunciare all’udienza preliminare e chiedere il giudizio immediato e hanno facoltà, se ne ricorrono i presupposti, di formulare la richiesta di rito abbreviato.

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