Truffe ingegnose ad anziane donne a Lamezia, arrestati i colpevoli

ospedale di lamezia

Si fingevano due distinti signori benestanti con l’intenzione di fare una cospicua donazione all’ospedale di Lamezia ma si sono dimostrati due malviventi.

 I fatti sono accaduti  in Lamezia Terme nello scorso mese di luglio e subito dopo le denunce delle vittime sono state avviate le indagini a cura del  locale Commissariato di P.S.  Senza tralasciare alcun particolare ed avvalendosi anche delle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza, il personale della Polizia Scientifica del Commissariato ha ricostruito la dinamica e svelato l’identità degli autori delle truffe. Si tratta di due individui G.F. di 39 e  V.V. 64 anni della città di Messina, che in concorso e con identica metodologia, hanno sottratto alle vittime, in due distinti momenti una cospicua somma di denaro.

 I fatti sono accaduti  in Lamezia Terme nello scorso mese di luglio e subito dopo le denunce delle vittime sono state avviate le indagini a cura del  locale Commissariato di P.S.  Senza tralasciare alcun particolare ed avvalendosi anche delle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza, il personale della Polizia Scientifica del Commissariato ha ricostruito la dinamica e svelato l’identità degli autori delle truffe. Si tratta di due individui G.F. di 39 e  V.V. 64 anni della città di Messina, che in concorso e con identica metodologia, hanno sottratto alle vittime, in due distinti momenti una cospicua somma di denaro.

Nel primo caso, il 2 luglio i due malviventi hanno preso di mira una donna di 80 anni che era alla fermata dell’autobus. Uno dei due, il più giovane, si è avvicinato facendole credere di non conoscere la strada per recarsi all’Ospedale di Lamezia Terme, ove doveva portare delle medicine per il proprio padre ammalato. Narrava di essere figlio unico di una facoltosa famiglia, di essere in possesso di 124.000,00 euro  che voleva dare in beneficenza all’Ospedale. Quindi convinceva l’anziana a salire su un’automobile nel mentre giunta (con a bordo il complice V.V.), per indicargli il percorso da fare.

L’inganno è proseguito con l’affermazione che per ringraziare la donna della sua disponibilità, le avrebbe donato in regalo la somma di 24.000 euro.  La malcapitata, circuita da tale prospettiva e dai modi gentili ed educati dei due uomini, è stata indotta a prelevare dal proprio conto corrente la cifra di €. 3000,000, che sarebbero serviti per la pratica di donazione presso un notaio. Dopo la banca, la donna veniva fatta scendere dall’automobile per acquistare in un tabaccaio una marca da bollo di un euro, facendosi prima consegnare quanto prima prelevato dalla banca  per precauzione e “per evitare rischi di eventuale furto”!!. Appena l’anziana è scesa dalla macchina i due si sono dileguavano.

Anche nel secondo episodio, il 30.07.2019, i due malviventi hanno agito con lo stesso disegno criminoso, in concorso, truffando una donna di 71 anni.  In questo caso G.F. si è finto essere un ricco e facoltoso  manager del cioccolato, che stava cercando un medico dell’Ospedale lametino per una donazione di 50.000,00 euro in lingotti d’oro. Il suo complice V.V., invece,  fingendo di  essere  un chirurgo straniero, asseriva di sapere che

il medico cercato da G.F. era deceduto e che, avendo egli in passato operato al cuore il padre di G.F. lo aveva convinto ad effettuare la donazione in suo favore e della donna, per ricambiarla della disponibilità mostrata. Così convinta e circuita l’anziana prelevava €. 600,00 da un suo libretto postale e €. 400,00 dal bancomat, somma necessaria a detta dai rei per la pratica di donazione e, anche qui, si facevano consegnare l’intera somma prelevata e la facevano scendere  dall’automobile per acquistare in un tabaccaio una marca da bollo di un euro, per dileguarsi subito dopo!

A seguito della puntuale attività info-investigativa della Polizia di Stato,  agli indagati è stato notificato l’avviso emesso dall’Autorità Giudiziaria di conclusioni delle indagini preliminari, a seguito delle quali G.F.  e V.V. sono ritenuti responsabili in concorso ed in unione tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi perpetrate, con artifizi e raggiri, con la circostanza aggravante dell’aver approfittato di circostanze di tempo, luogo e di persone, in riferimento all’età avanzata delle vittime in condizioni di vulnerabilità emotiva.

Redazione Calabria 7

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