Riccardo Masetti, fondatore di Race for the Cure Italia e Direttore del Centro di Senologia del Policlinico Universitario Gemelli di Roma, a margine della presentazione dell’edizione 2023 della celebre manifestazione per la lotta al tumore al seno, che sarà ospitata dal 4 al 7 maggio al Circo Massimo , lancia l’allarme relativo al ritardo di diagnosi di tumore al seno, dovuto agli strascichi della pandemia di Covid-19: “Nella fase critica, ha bloccato per oltre 6 mesi gli screening oncologici e, nel corso dei tre anni, ci sono stati circa un milione di esami di prevenzione in meno. Questo equivale, secondo quanto stimato, a circa 2000 donne che all’anno hanno ricevuto una diagnosi di tumore al seno tardiva”.
Terapie più faticose e minori possibilità di guarigione
Terapie più faticose e minori possibilità di guarigione
Ritardi che pesano come macigni sulla prevenzione ed hanno pesanti ricadute sulla salute delle pazienti. Circa 56.000 donne ogni anno in Italia si ammalano di tumore del seno. Una diagnosi in ritardo, ha precisato Masetti, “significa dover affrontare terapie più faticose e avere anche minor possibilità di guarigione”. Di qui l’impegno di Race for the Cure: “diamo il nostro contributo con la Carovana della prevenzione, con 5 unità mobili, con cui giriamo l’Italia e portiamo praticamente a domicilio la prevenzione, nei posti dove è più difficile”.