“Non è il caso di buttare all’aria venti anni di studi di fattibilità sul Ponte sullo Stretto: dal punto di vista ingegneristico non ci sono stati progressi esterni tali da cambiare la situazione”. E’ l’opinione di Bruno Finzi, presidente dell’ordine ingegneri di Milano in merito all’idea di un tunnel sullo Stretto di Messina ipotizzata dal premier Giuseppe Conte.
“Mio papà si rivolterebbe nella tomba perchè ha fatto più di venti anni di lavoro sulle varie analisi di fattibilità dell’attraversamento dello Stretto di Messina – afferma Finzi in un’intervista all’Agi – Si è parlato di ponte a più campate, ponte a campata unica, tunnel sotterraneo e tunnel sommerso, cosiddetto di Archimede”.
“Mio papà si rivolterebbe nella tomba perchè ha fatto più di venti anni di lavoro sulle varie analisi di fattibilità dell’attraversamento dello Stretto di Messina – afferma Finzi in un’intervista all’Agi – Si è parlato di ponte a più campate, ponte a campata unica, tunnel sotterraneo e tunnel sommerso, cosiddetto di Archimede”.
“Ci sono stati, aggiunge, “venti anni di studio molto accurato che sono poi finiti nel determinare che la soluzione migliore era quella del ponte a campata unica, anche perchè non dimentichiamo che la Sicilia e la Calabria si staccano di staccano di tre centimetri all’anno. C’è una faglia sismica importante che li separa”. Il tunnel sotterraneo “che attraverserebbe la faglia – prosegue il presidente dell’ordine degli ingegneri di Milano – si spezzerebbe come un cracker dopo qualche anno e da tutte queste valutazioni è venuto fuori che il ponte a campata unica era la soluzione più sostenibile dal punto di vista ingegneristico. Tanto è vero che il governo italiano ne aveva già appaltato l’esecuzione a un’impresa e lo Stato, tutti noi, abbiamo dovuto pagare delle penali”.
Quanto all’ipotesi di Conte Finzi spiega: “Penso si riferisse all’analisi alternativa del ponte a campata unica che è il tunnel sommerso, il tunnel di archimede. Si tratta di un tubo pieno di aria che passa 60 metri sott’acqua e che viene fissato al fondo con dei tiranti ogni 40 metri. Ha il vantaggio di non attraversare la faglia sismica ma è stato cancellato dal Mit e dalle analisi politiche dei tempi perché era stato considerato di facilissima sabotabilità (per attentati o affondamento di una nave)”.
Redazione Calabria 7