Il pubblico ministero Graziella Viscomi ha chiesto il non luogo a procedere per l’associazione a delinquere e per alcuni reati fine, ribadendo però la richiesta di rinvio a giudizio per 16 imputati tra imprenditori, politici e amministratori pubblici, finiti nell’inchiesta “Passepartout”, con le accuse a vario titolo di turbata libertà degli incanti, corruzione aggravata, ma anche traffico di influenze illecite, abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture.
Ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria; Nicola Adamo, ex consigliere regionale; Luigi Incarnato, commissario della Sorical; l’ex presidente del Consiglio di Cosenza Luca Morrone; Luigi Giuseppe Zinno, ex dg regionale dei Lavori Pubblici; Giuseppe Lo Feudo, direttore generale delle Ferrovie della Calabria; l’imprenditore Pietro Ventura, l’imprenditore Rocco Borgia; Antonio Capristo; Giuseppe Trifirò; Santo Marazzita, direttore dell’esercizio ferroviario di Ferrovie della Calabria ; l’imprenditore Giulio Marchi; l’imprenditore Armando Latini; Giovanni Forciniti; Fortunato Varone. La decisione del gup è prevista il prossimo 24 luglio.
Ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria; Nicola Adamo, ex consigliere regionale; Luigi Incarnato, commissario della Sorical; l’ex presidente del Consiglio di Cosenza Luca Morrone; Luigi Giuseppe Zinno, ex dg regionale dei Lavori Pubblici; Giuseppe Lo Feudo, direttore generale delle Ferrovie della Calabria; l’imprenditore Pietro Ventura, l’imprenditore Rocco Borgia; Antonio Capristo; Giuseppe Trifirò; Santo Marazzita, direttore dell’esercizio ferroviario di Ferrovie della Calabria ; l’imprenditore Giulio Marchi; l’imprenditore Armando Latini; Giovanni Forciniti; Fortunato Varone. La decisione del gup è prevista il prossimo 24 luglio.
Vanno al rito abbreviato. Mentre hanno optato per il rito abbreviato, Pasquale Gidaro, difeso dall’avvocato Giusy Caliò, Eugenia Montilla, difesa dal legale Francesco Gambardella, Tito Berti Nulli, assistito dall’avvocato Vincenzo Ioppoli e Arturo Veltri. Si ritornerà in aula il prossimo 23 ottobre, giorno della requisitoria del pm Graziella Viscomi.
Al centro dell’indagine, ci sono i bandi di gara per la costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superfice e del Museo di Alarico, ma anche il ripristino della tratta ferroviaria turistica della Sila. Dietro tutto, secondo la Procura, c’era un’associazione a delinquere di cui avrebbero fatto parte il presidente Oliverio, come promotore, il suo fedelissimo Nicola Adamo, il dirigente della Regione Luigi Giuseppe Zinno, il direttore di Ferrovie Calabria Giuseppe Lo Feudo e gli imprenditori Pietro Ventura e Rocco Borgia.