Turismo e sanità, le aspettative dei sindaci del catanzarese dal nuovo Governatore

di Antonia Opipari – Mancano nove giorni al fatidico 26 gennaio, data in cui la Calabria è stata chiamata a scegliere chi la governerà per i prossimi cinque anni. Quello che abbiamo chiesto ai sindaci di alcuni comuni del comprensorio catanzarese – Soveria Simeri, Cropani, Botricello, Zagarise, Sellia ed oggi Sellia Marina e Cerva, avremo certamente potuto chiederlo ai cittadini (e non è detto che non lo faremo!) ma partiamo da loro, dagli amministratori: cosa vi aspettate dal futuro presidente della Regione Calabria, che sia Tansi, Aiello, la Santelli o Callipo?

Quello che è emerso anche nei giorni scorsi è che quasi all’unanimità i sindaci si aspettano che il nuovo Governatore di questa regione dia maggiore attenzione alle municipalità, coltivi il dialogo con chi le rappresenta e non sia sordo ai bisogni delle aree più interne. Altro punto fondamentale da considerare è la questione dello sviluppo turistico per cui il nocciolo della questione è: “la maggior parte dei territori che gestiamo potrebbe vivere di solo turismo 365 giorni all’anno, metteteci in condizioni di farlo”.  E da qui si potrebbe partire ad affrontare tutta una serie di tematiche che riguardano infrastrutture, aeroporti, burocrazie, bandi e fondi EU a dir poco infinita… ma fermiamoci a questo: “metteteci in condizione di farlo”.

Quello che è emerso anche nei giorni scorsi è che quasi all’unanimità i sindaci si aspettano che il nuovo Governatore di questa regione dia maggiore attenzione alle municipalità, coltivi il dialogo con chi le rappresenta e non sia sordo ai bisogni delle aree più interne. Altro punto fondamentale da considerare è la questione dello sviluppo turistico per cui il nocciolo della questione è: “la maggior parte dei territori che gestiamo potrebbe vivere di solo turismo 365 giorni all’anno, metteteci in condizioni di farlo”.  E da qui si potrebbe partire ad affrontare tutta una serie di tematiche che riguardano infrastrutture, aeroporti, burocrazie, bandi e fondi EU a dir poco infinita… ma fermiamoci a questo: “metteteci in condizione di farlo”.

È quello che chiede il sindaco di Sellia Marina (Cz) Francesco Mauro quando dichiara che «l’alto Jonio catanzarese ha notevoli potenzialità di sviluppo. Cuore della Magna Grecia, bellezze e risorse naturalistiche e ambientali uniche, spiagge e balneabilità eccellente. Posizione strategica tra il capoluogo di Regione e la città di Crotone»; ecco allora che anche lui, dal nuovo presidente della Regione si aspetta «un’attenzione particolare in termini di investimento di risorse infrastrutturali, culturali e servizi turistici, che darebbero sopratutto risposta alla crescita economica ed occupazionale rivolta ad un bacino di utenza di centinaia di migliaia di cittadini».

Un sistema sanitario degno di definirsi tale e prevenzione dai rischi idrogeologici sono ciò che il primo cittadino di Cerva (Cz), Fabrizio Rizzuti auspica diventino temi alla base dell’azione amministrativa regionale. «Maggiore attenzione per la sanità calabrese. Non è possibile che, in un territorio già problematico dal punto di vista del sistema sanitario, debba registrare sistematicamente, la chiusura di poliambulatori, di reparti ospedalieri ed quant’altro – dice – . Programmazione e prevenzione dai dissesti e rischi idrogeologici: la politica regionale attuale si è preoccupata soltanto di elargire finanziamenti e fondi a disastri avvenuti, quando le amministrazioni locali che vivono quotidianamente e conoscono le criticità dei propri territori, hanno da sempre denunciato la necessità di interventi preventivi al fine di evitare il verificarsi di disastri che, come abbiamo visto in diverse occasioni, hanno distrutto interi centri; disastri che una politica più attenta e presente avrebbe di certo potuto evitare. Infine attuazione di politiche che mirino a contrastare lo spopolamento, fenomeno che interessa soprattutto i piccoli comuni montani, la cui mancata percezione, sta portando ad un processo di svuotamento paesini come quelli del nostro comprensorio che diventeranno dei “dormitori per anziani”. Come? Magari con politiche che mirino a valorizzare i centri storici, la storia e le traduzioni dei nostri territori in modo tale che diventino volano di sviluppo e di crescita incentivando il turismo e magari creando lavoro per i giovani».

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