Ci sono anche un poliziotto in servizio alla Questura di Catanzaro e un avvocato tra i 32 destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari che rappresenta il nuovo step di “Turos”, l’inchiesta sul parco eolico nel Crotonese allargatasi a macchia d’olio con nuove accuse e nuovi indagati. Dai 12 iniziali si è passati a 32 e nell’elenco sono finiti, tra gli altri, due nomi “eccellenti”. Si tratta di Antonio Lia, 55 anni, ufficiale della polizia giudiziaria; e dell’avvocato Palma Spina, 45 anni, entrambi di Catanzaro. I due sono accusati, in concorso tra di loro, di accesso abusivo a un sistema informatico o telematico.
Accesso non consentito alle banche dati della Polizia
Accesso non consentito alle banche dati della Polizia
In particolare, su richiesta dell’avvocatessa, il poliziotto avrebbe indotto due suoi colleghi dello stesso ufficio (all’oscuro delle reali ragioni) “a effettuare interrogazioni alle banche dati in uso alla Polizia di Stato” nei confronti di sei persone, alcune delle quali oggi finite nel calderone dell’inchiesta. Secondo gli inquirenti l’obiettivo sarebbe stato quello di verificare la presenza di informazioni nello Sdi del Ministero dell’Interno. I fatti contestati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri si sarebbero verificati tra il 9 gennaio e il 24 maggio del 2019. Nella prima circostanza, Lia, in qualità di ufficiale della polizia giudiziaria, su richiesta dell’avvocato Palma Spina, simulando “finalità istituzionali” per giustificare la verifica, avrebbe indotto un assistente capo in servizio nel suo stesso ufficio a effettuare interrogazioni alle banche dati in uso alla Polizia di Stato nei confronti, tra gli altri, di Laura e Giuseppe Gigliarano. La stessa cosa si sarebbe verificata nel maggio del 2019 con un sovrintendente della Polizia di Stato (anche lui ignaro di tutto) indotto a chiedere informazioni nei confronti di una terza persona. Fatti aggravati dall’essere stati commessi da un pubblico ufficiale su sistema informatico di interesse pubblico.
Le altre accuse all’avvocatessa
L’avvocato Palma Spina risulta indagata, insieme a Cesare Curatola e Francesco Rondinelli, di turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori e tentata estorsione in relazione a una procedura immobiliare del Tribunale di Crotone avente per oggetto una porzione di fabbricato a due piani fuori terra destinato ad albergo e ristorante e ubicato nella frazione Le Castella di Isola Capo Rizzuto. Gli indagati avranno adesso venti giorni di tempo per nominare il loro difensore di fiducia, presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati per chiarire la loro posizione prima che la Dda di Catanzaro proceda con l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio. (mi.fa.)
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