Dopo quasi un anno, la Procura di Cosenza, a fine luglio, si è orientata per l’archiviazione ritendo in sostanza le parole di Nicola Morra “una critica politica”. Per la famiglia di Jole Santelli si trattava invece di “diffamazione aggravata” e il 2 agosto hanno fatto opposizione contro la ‘chiusura del caso’. Adesso, come si legge nell’ordinanza depositata il 18 Novembre presso il Tribunale di Cosenza – visionata dall’Agenzia DiRe – il gip ha respinto la richiesta dell’accusa e dato ragione alla tesi sostenuta dall’avvocato Sabrina Rondinelli disponendo pertanto “l’imputazione coatta” per Morra il quale, se dovesse arrivare un rinvio a giudizio, non essendo più parlamentare, rischia ora il processo senza più alcuna immunità.
Saranno ascoltati gli oncologi che avevano in cura la presidente Santelli
Saranno ascoltati gli oncologi che avevano in cura la presidente Santelli
Per il gip Alfredo Cosenza, “la denuncia-querela presentata dalle persone offese” merita “un più approfondito approfondimento istruttorio”. Il magistrato ha quindi disposto che vengano sentiti gli oncologi dell’Ospedale di Paola che avevano in cura la presidente della Calabria. Il fascicolo su Morra era stato aperto dopo le frasi sulla presidente della Regione Calabria Jole Santelli pronunciate dopo poche settimane dalla morte della governatrice (“Era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte”) . Subito dopo quelle frasi, le sorelle di Santelli, Paola e Roberta, parti offese, presentarono querela.