di Antonio Battaglia – Tutto in una notte? Peccato non poter prendere a prestito l’avventuroso film dell’85 del maestro John Landis per definire la 31esima giornata del girone meridionale di Serie C. Allora, meglio Tutto in un 90 minuti. Quella tra Catanzaro e Bari ha il sapore di una vera finale. Prima contro seconda, miglior attacco contro miglior difesa. Una sfida da far tremare le vene e i polsi, il match che quasi sicuramente deciderà le sorti del campionato. E’ la grande occasione per il Catanzaro di riaprire definitivamente la corsa al primo posto, ora distante sette punti. E poi è la grande rivincita di Vivarini, oggi tecnico dei giallorossi e due anni fa guida del Bari che perse la finale play off contro la Reggiana. Le due massime potenze del girone meridionale, insomma, si affrontano per tenere in vita o per dare una mazzata definitiva alla corsa per la promozione diretta in Serie B.
La rincorsa del Catanzaro
La rincorsa del Catanzaro
In caso di vittoria, il Catanzaro tornerebbe a -4 dal primo posto e riaprirebbe nuovamente il campionato a 7 giornate dal termine. Perdere, invece, significherebbe sprofondare a -10: un divario che non darebbe alcuna certezza aritmetica ma che reciderebbe nettamente le speranze della formazione di Vivarini, protagonista nell’ultimo periodo di una lunga e convincente rincorsa. Le statistiche sono numeri freddi, che aiutano però a comprendere la ventata di freschezza apportata dal tecnico abruzzese sui Tre Colli: nove risultati utili consecutivi, con sei vittorie di fila tra fine gennaio e la seconda metà di febbraio, e solo la disfatta sul terreno viscido di Monopoli da aggiungere al soddisfacente novero.
Il percorso altalenante del Bari
Dalla sua, la squadra di Mignani arriva al “Ceravolo” dopo la vittoria interna contro la Virtus Francavilla, ottenuta grazie alla rete in extremis di Citro. Gli ultimi mesi, però, hanno visto il Bari cadere diverse volte, soprattutto in casa. E per il big match di oggi il tecnico biancorosso dovrà fare i conti dovrà fare i conti con defezioni importanti: saranno infatti out per infortunio Nicola Citro, Pierluigi Frattali e Raffaele Pucino, oltre allo squalificato Celiento. La miglior difesa, quella giallorossa, sarà invece orfana del preziosissimo capitan Martinelli, che verrà sostituito presumibilmente da Gatti.
Il match contro il Catanzaro ha una duplice chiave di lettura per il Bari, che deve scegliere se andare all’arrembaggio nel tentativo di volare a +7 oppure gestire la gara per raccogliere un punticino che di fatto ipotecherebbe la promozione diretta. Dalla loro, le Aquile dovranno impostare una partita intelligente, cercando di imporre il proprio gioco con poche sbavature nel pacchetto arretrato. E tenendo a mente un tabù che tormenta i tifosi biancorossi: il Bari, infatti, non ha mai trionfato sull’ostico terreno del “Ceravolo”. Un dato che certamente il Catanzaro cercherà di volgere a proprio favore anche in questa occasione.
Pienone al Ceravolo
Il conto alla rovescia sta per assottigliarsi sempre di più. I biglietti venduti in prevendita hanno raggiunto quasi quota 7mila, record di presenze negli ultimi due anni. Oggi lo stadio Nicola Ceravolo si trasformerà in una bolgia infernale per i 90 minuti in cui le Aquile si giocheranno il tutto per tutto. Una vittoria quest’oggi darebbe nuova linfa al sogno promozione diretta, con cui si chiuderebbe definitivamente il cerchio tra il Catanzaro e la C. Tra ciò che finora è stato e quello che è sempre mancato. “Buio in sala, luci sul palco”, come recitava uno striscione esibito dalla tifoseria giallorossa proprio in un precedente tra galletti e Aquile. Lo spettacolo sta per iniziare.
foto in evidenza tratta dal profilo Facebook dell’Us Catanzaro)