Diciotto anni di reclusione e seimila euro di multa.
Questa la richiesta che il pm della Procura di Vibo Valentia, Corrado Caputo, ha avanzato al gup, Marina Russo, nei confronti di Giuseppe Carnovale, 50 anni, di Piscopio (frazione di Vibo), raggiunto il 26 ottobre 2018 da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio ai danni dell’ex cognato Massimo Ripepi, il 42enne ucciso il 21 ottobre 2018a colpi di pistola in via Regina Margherita a Piscopio. La richiesta di condanna arriva nel processo che si sta svolgendo con rito abbreviato e che prevede uno sconto di pena per l’imputato – in caso di condanna – pari ad un terzo. L’azione omicidiaria si era svolta mentre Ripepi si era dato alla fuga alla vista di Carnovale armato di pistola e da qui l’accusa di omicidio volontario. Alla base del delitto alcuni insanabili contrasti familiari.
Questa la richiesta che il pm della Procura di Vibo Valentia, Corrado Caputo, ha avanzato al gup, Marina Russo, nei confronti di Giuseppe Carnovale, 50 anni, di Piscopio (frazione di Vibo), raggiunto il 26 ottobre 2018 da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio ai danni dell’ex cognato Massimo Ripepi, il 42enne ucciso il 21 ottobre 2018a colpi di pistola in via Regina Margherita a Piscopio. La richiesta di condanna arriva nel processo che si sta svolgendo con rito abbreviato e che prevede uno sconto di pena per l’imputato – in caso di condanna – pari ad un terzo. L’azione omicidiaria si era svolta mentre Ripepi si era dato alla fuga alla vista di Carnovale armato di pistola e da qui l’accusa di omicidio volontario. Alla base del delitto alcuni insanabili contrasti familiari.