L’avvocato Giuseppe Barba, che rappresenta la parte civile, ha chiesto la conferma della condanna di primo grado all’ergastolo per Antonio De Pace, infermiere calabrese già condannato al massimo della pena in primo grado, nel processo per il femminicidio della fidanzata Lorena Quaranta, originaria di Favara, in provincia di Agrigento. Il fatto di sangue si verificò il 31 marzo 2020 a Furci Siculo, in provincia di Messina.
Chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche
Chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche
Nel processo d’appello, il sostituto procuratore generale Maurizio Salamone ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche per De Pace senza pronunciarsi sulla quantificazione della pena. Sono poi intervenute le avvocate Cettina Miasi per il centro antiviolenza “Una di Noi”, l’avvocata Maria Gianquinto per il Cedav e l’avvocata Cettina La Torre per Al tuo fianco. Si sono costituite parte civili anche i centri antivilenza Telefono Rosa Bronte, work in progress, Pink Project Evaluna Onlus. Nell’udienza del 13 giugno è previsto l’intervento delle altre parti civili e della difesa.