di Alessandro Manfredi – “Visto il periodo difficile, noi crediamo fermamente in una cosa: ne usciremo vincitori, ma solo insieme”.
In questo incredibile periodo storico della nostra esistenza ci stiamo abituando a leggere o ascoltare frasi del genere. Insieme, solo insieme, ce la faremo. E’ come se fossimo stati condannati a combattere insieme, tutto il mondo per lo stesso unico obiettivo. Ovviamente si vive nella preoccupazione, ma per vincere la paura stiamo insieme, cercando di unirci con ogni mezzo e contesto disponibile. Si chiama solidarietà e fa a pugni con quello che eravamo una decina di settimane fa. Egoisti, questo siamo stati. Non tutti allo stesso modo, certo, ma tutti concentrati sull’individuale diritto di esistere. Il Coronavirus, di quello che eravamo, ha cancellato tutto in pochi giorni. Oggi, ognuno di noi, sa che ha bisogno di tutti gli altri, nessuno escluso. E la solidarietà cresce e dovrà crescere sempre di più.
In questo incredibile periodo storico della nostra esistenza ci stiamo abituando a leggere o ascoltare frasi del genere. Insieme, solo insieme, ce la faremo. E’ come se fossimo stati condannati a combattere insieme, tutto il mondo per lo stesso unico obiettivo. Ovviamente si vive nella preoccupazione, ma per vincere la paura stiamo insieme, cercando di unirci con ogni mezzo e contesto disponibile. Si chiama solidarietà e fa a pugni con quello che eravamo una decina di settimane fa. Egoisti, questo siamo stati. Non tutti allo stesso modo, certo, ma tutti concentrati sull’individuale diritto di esistere. Il Coronavirus, di quello che eravamo, ha cancellato tutto in pochi giorni. Oggi, ognuno di noi, sa che ha bisogno di tutti gli altri, nessuno escluso. E la solidarietà cresce e dovrà crescere sempre di più.
Non c’è solo il virus da abbattere, perché sta per arrivare una crisi economica epocale. Alcune famiglie cominciano a soffrire e molte altre vedono il prossimo mese come un dramma, perché ci siamo fermati, non si lavora e non tutti hanno da parte risorse economiche per farcela. Ed allora, in vista di questa concreta, anche se terribile possibilità, già da ora dobbiamo preoccuparci di aiutarci a vicenda. Se prevarrà l’egoismo, la crisi economica potrebbe trasformarsi in crisi sociale. Attenzione, è successo decine di volte nei millenni passati. Sembriamo all’interno di un vortice che a cicli ripropone in contesti e modi diversi la natura che abbiamo. Oscilliamo tra l’egoismo e l’amore universale. Riusciamo ogni volta a partire dall’individuo per diventare grande civiltà e ritornare all’illusione del super-uomo, che azzera la stessa civiltà. Dall’azzeramento si riparte ancora e via senza mai fine. Siamo fortunati, perché abbiamo vissuto e pagato il declino. Ora si ricomincia daccapo. Ed allora ripartiamo da queste frasi. Quella ad inizio articolo è stata pubblicata da un’esercizio commerciale di Catanzaro, il Meshwar. Non è l’unico, la solidarietà è fortunatamente di molti, ma a colpirci è stata la sensibilità del post pubblicato su pagina Facebook.
“Un piccolo contributo a tutte quelle famiglie che stanno attraversando un periodo difficile, – scrivono – di forte crisi economica ed assenza di lavoro. Il giovedì, il venerdì e la domenica, fino al termine dell’emergenza, in tutto il quartiere di Catanzaro Lido, offriremo delle pizze margherita a domicilio, a tutti i componenti dei nuclei familiari che decideranno di aderire a questa nostra iniziativa. Chiamaci al 0961 292883 dalle 19.30 alle 21.00, anche in anonimo, lasceremo le pizze nel posto che ci dirai senza incontrarci di persona. Siamo qui per voi, la vittoria è vicina”. Ecco, in queste parole c’è semplicemente tutto ciò che si è detto sopra.
Sam Mahli, il nome dell’imprenditore proprietario del locale, è un medico indiano, che ha avviato il suo locale di ristorazione caratterizzandolo con un qualcosa che ispira umanità. Oggi, quella gentilezza e quell’educazione che lo hanno caratterizzato, si trasformano in solidarietà e fiducia verso il prossimo. In servizio. Qualcuno in passato ci consigliò di amare il prossimo nostro come noi stessi. Andava dicendo che eravamo tutti figli di Dio e che dovevamo essere gli uni servi degli altri. E così saremmo stati felici e meritevoli di vita eterna. E senza entrare nel merito di chi fosse, ci basta riflettere su queste parole. Magari qualcuno penserà che proprio quella è l’unica verità possibile. Per essere davvero degni di esistere. Perché noi in fondo abbiamo un’unica origine, perché noi, in fondo, siamo solo Umanità e non possiamo essere altro.