La Procura di Trento ha confermato l’accusa di maltrattamenti a carico di Saverio Tateo, ex direttore dell’Unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, e della sua ex vice, Liliana Mereu, ritenuti dai pm autori di atteggianti vessatori nei confronti di ginecologhe e ostetriche del reparto tra cui Sara Pedri, la dottoressa 31enne scomparsa nel marzo di due anni fa, dopo aver rassegnato le dimissioni. L’udienza preliminare, davanti al giudice Marco Tamburrino, è stata fissata a fine novembre.
Prima le umiliazioni, poi le dimissioni e la morte
Prima le umiliazioni, poi le dimissioni e la morte
La ginecologa dopo essersi laureata a Ferrara, cinque anni fa era arrivata a Catanzaro per completare il suo percorso all’università Magna Graecia conseguendo la laurea specialistica il 9 novembre 2020. Proprio i suoi studi nel capoluogo di regione calabrese sarebbero stati la causa di pesanti episodi di mobbing nel reparto dell’ospedale in cui aveva da poco iniziato a lavorare, il Santa Chiara di Trento. Le umiliazioni subite avrebbero portato la ragazza a togliersi la vita.