Un comitato di mamme al sindaco di Vibo: “Si torni a scuola in sicurezza”

Covid asilo Catanzaro

“Ancora notizie ufficiali dal comune di Vibo non ne abbiamo. Ma siamo in tanti, mamme e papà in trepidante attesa. Oggi il nostro sindaco Maria Limardo dovrebbe emanare un’ordinanza per decidere se lasciare le scuole in dad. Se è vero ciò che dicono gli esperti dopo Natale il contagio aumenterà e poi ci sarà una terza ondata, ancora più forte. Si rischia di non tornare in presenza per molti mesi. Il virus non si ferma e va combattuto e affrontato con una Buona Sanità. Le scuole devono essere prima adeguate, bisogna tornare in sicurezza, ci permettiamo di ricordarvi che in Calabria da marzo ad oggi sono stati spesi 10 milioni di euro per adeguarle e allora ci chiediamo: è possibile che una scuola non si possa permettere di acquistare un termometro e misurare la febbre all’ingresso?” E’ quanto afferma, in una nota, il comitato di mamme

“Torniamo tra i banchi Sicuri”.

“Torniamo tra i banchi Sicuri”.

“Il sindaco – prosegue la nota – è responsabile della sanità e noi crediamo debba pretendere dall’Asp controlli nelle scuole, ogni plesso deve avere il responsabile covid e deve interagire con le usca (unità socio assistenziali) che l’Asp deve rendere operative su tutta la provincia. Anche per queste sono arrivati i soldi da parte del governo, per assumere nuovi medici e infermieri e acquistare i presidi sanitari. Insomma, bisogna che ognuno di noi sia responsabile e si attrezzi a combattere il virus e tutte le inefficienze che ha scoperchiato. Responsabili dobbiamo essere in primis noi famiglie che al primo sintomo dobbiamo tenere i nostri figli a casa”.

Diritto all’istruzione

“E poi – conclude il comitato – sono fondamentali i controlli all’ingresso e all’uscita dalle scuole. Non voglio dire nulla sul diritto all’istruzione, sarebbe offensivo spiegare l’importanza di istruire ed educare i nostri figli, qui è in gioco il futuro di intere generazioni. Per non parlare di bimbi costretti a casa con genitori disoccupati e altre situazioni di impatto sociale devastante. C’è un dibattito in Italia su tanti temi fondamentali in questo momento, il rischio che il virus stravolga il nostro assetto economico e sociale è altissimo, ma perchè non si affronta realmente il problema scuola? Forse perché attorno alle scuole non ci sono gli interessi delle grandi lobby? Forse perchè i nostri figli non votano? Ma i loro genitori sì, e allora è arrivato il momento di prendere posizione e decidere del nostro futuro, del futuro dei nostri figli. E’ chiaro che chi non condivide il nostro pensiero è libero di tenere i propri figli a casa, così come si possono chiudere le singole scuole che da marzo ad oggi non sono state in grado di adeguarsi. Siamo in una democrazia e siamo tutti liberi, ma non toglieteci i nostri diritti fondamentali”.

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