Uomo di cultura che ama le provocazioni, omosessuale dichiarato, cattolico praticamente, leghista grande amico da anni di Matteo Salvini. È questo il profilo di Nino Spirlì, il vicepresidente della Giunta regionale che guiderà temporaneamente la Regione Calabria dopo la scomparsa della governatrice Jole Santelli. Personaggio molto controverso, “politicamente scorretto”, Spirlì, 58 anni, originario di Taurianova (Reggio Calabria) ha anche numerose deleghe, assegnategli da Santelli all’atto della sua nomina in Giunta, avvenuta il 18 marzo su indicazione diretta – riferirono allora fonti accreditate – dello stesso Salvini: tra le deleghe di Spirlì, primo assessore in quota Lega nella storia della Calabria, ci sono beni culturali, attività culturali e teatrali, politiche del commercio e dell’artigianato, legalità e sicurezza, e naturalmente, quale vice, “funzioni vicarie, sostituendo il presidente in caso di assenza o impedimento, nell’esercizio dei poteri, delle funzioni e delle prerogative di questi, anche nei rapporti istituzionali presso la Conferenza Stato-Regioni e presso l’Ufficio di Presidenza dei presidenti delle Regione”.
Quando invocò la Benedizione del Signore
Quando invocò la Benedizione del Signore
Esponente storico della destra, tra i fondatori di “Cultura Identità”, rete di operatori culturali dal taglio sovranista che punta alla valorizzazione dell’identità nazionale, Spirlì così si definisce sul suo profilo twitter: “autore tv, scrittore, attore e regista teatrale. Editorialista. Omosessuale a tempo perso. Cattolico praticante. Leghista”. Così, su facebook, commentò la sua designazione a vicepresidente della Giunta regionale rispondendo a molti messaggi di augurio: “Invoco la Benedizione del Signore e mi affido alle amorevoli cure della Santa Vergine Immacolata. E – scrisse Spirlì – mi impegno a svolgere il mio compito nell’unico interesse della mia Gente. Accompagnatemi solo con le vostre preghiere. Grazie. Dio vi voglia bene”.
Tra provocazioni e polemiche
In questi otto mesi nel governo regionale, spesso Spirlì è finito nell’occhio del ciclone: l’ultima è stata dal palco di Catania, a un’iniziativa a sostegno di Salvini, agli inizi di ottobre, per una frase sui migranti e sui gay. Una sortita che scatenò un autentico putiferio, con tanto di richieste di rimozione dalla Giunta indirizzate alla Santelli, che tuttavia smorzò subito le polemiche: “Secondo me sono dichiarazioni estrapolate, credo abbiano forzato quello che hanno detto”, sostenne a “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1 la Santelli difendendo e “blindando” Spirlì.