Avvocati e magistrati del foro di Catanzaro uniti in difesa del noto legale e difensore dei diritti umani Nasrin Sotoudeh, iraniana, condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate. La sentenza si aggiunge alla condanna a cinque anni emessa nel settembre 2016 al termine di un altro processo irregolare, per un totale di 38 anni di prigionia. Quasi quattro decenni di carcere inflitti per aver adempiuto al suo lavoro in favore dei diritti umani, compresa la difesa legale di donne sotto processo per aver sfidato le leggi sull’obbligo del velo. A Catanzaro oggi una nuova iniziativa è stata promossa dall’Associazione nazionale forense – come ha spiegato Pietro Marino segretario dirigente dell’Anf-, che si aggiunge a quella della raccolte delle firme, che verranno consegnate in occasione del Consiglio nazionale forense straordinario che si terrà in aprile al presidente dello stesso Consiglio in modo tale da poter sensibilizzare le autorità europee su questa paradossale vicenda. Stamattina l’avvocato Marino ha consegnato al presidente della Camera penale di Catanzaro Ermenegildo Massimo Scuteri un nastro rosso che a sua volta verrà consegnato ad ogni membro della Camera penale. Un nastro rosso che verrà inserito sulla toga e tenuto fino a quando non verrà revocata la misura interdittiva inflitta a Nasrin Soudouteh. Incisive le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Calabria 7 dal presidente della Camera penale Ermenegildo Massimo Scuteri, dal procuratore generale Otello Lupacchini e dall’avvocato generale Beniamino Calabrese