“Un posto al sole 2”, maxi piantagioni di marijuana: sequestri milionari

Nel corso dell’ultima settimana i militari della Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno, unitamente ai militari delle Stazioni dei Carabinieri Forestali di Serra San Bruno e Fabrizia, allo Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Calabria, grazie all’importante contributo del Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, continuando il lavoro che era stato avviato con l’operazione “un posto al sole”, hanno individuato e distrutto, nell’area montuosa delle Serre Vibonesi, ben 750 piante di canapa indiana suddivise in ulteriori 7 piantagioni. Anche oggi, l’impegno dei militari è stato particolarmente proficuo: 600000 euro il potenziale giro d’affari “all’ingrosso” delle piantagioni rinvenute; il valore delle singole dosi vendute “al dettaglio” si aggira invece intorno ai 2.8 milioni di euro.

L’operazione “un posto al sole 2” è la conseguenza temporale della prima operazione ove erano state rinvenute già 17 piantagioni di canapa indiana. In questo caso, le piantagioni rinvenute, sempre su scoscese costoni della montagna, in località difficilmente accessibili, sono in tutto 7, tutte suddivise su più terrazzamenti, per un numero di piante complessive di circa 750. In alcuni casi, per raggiungere le illecite coltivazioni, i militari impegnati nella ricerca hanno dovuto utilizzare corde e materiale da arrampicata, stante la reale difficoltà di raggiungere alcuni costoni di montagna davvero impervi. Anche in questo caso, si conferma l’astuzia degli illeciti coltivatori che, di fatto, hanno continuato a suddividere le piantagioni di canapa per renderne più difficoltosa l’individuazione.

L’operazione “un posto al sole 2” è la conseguenza temporale della prima operazione ove erano state rinvenute già 17 piantagioni di canapa indiana. In questo caso, le piantagioni rinvenute, sempre su scoscese costoni della montagna, in località difficilmente accessibili, sono in tutto 7, tutte suddivise su più terrazzamenti, per un numero di piante complessive di circa 750. In alcuni casi, per raggiungere le illecite coltivazioni, i militari impegnati nella ricerca hanno dovuto utilizzare corde e materiale da arrampicata, stante la reale difficoltà di raggiungere alcuni costoni di montagna davvero impervi. Anche in questo caso, si conferma l’astuzia degli illeciti coltivatori che, di fatto, hanno continuato a suddividere le piantagioni di canapa per renderne più difficoltosa l’individuazione.

Il sistema d’irrigazione, anche in questi casi, era totalmente autonomo, con impianti all’avanguardia, autoalimentati, “a goccia”. Anche in questo caso sono stati individuati locali “essiccatoio” ove si sarebbe dovuta compiere la seconda parte della produzione e del raffinamento della sostanza stupefacente, per la successiva immissione nel mercato illegale. L’operazione, ancora una volta, è la dimostrazione di un impegno corale da parte di tutte le articolazioni dell’Arma dei Carabinieri che fondono le proprie professionalità e competenze per ricercare le migliori modalità utili a contrastare questa tipologia di reato. Ma i controlli non sono ancora terminati: in questo momento, come nei prossimi giorni, i militari stanno perlustrando ulteriormente altre zone montuose alla ricerca di altre eventuali coltivazioni di canapa indiana.

Redazione Calabria 7

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
L’associazione catanzarese Cam Gaia: “A fianco delle vittime… non siete sole. Abbiamo mezzi e strumenti per tutelarvi” 
L'uomo si è reso protagonista di numerosi atti vandalici e anche di una serie di aggressioni nei confronti di alcuni cittadini
A bordo del veicolo tre ragazzi, uno dei quali minorenni. Feriti i due poliziotti che hanno intimato l'alt al conducente
Un velista spagnolo disperso e due diportisti soccorsi da Guardia Costiera a Roccella Ionica e Crotone
Era stato rilasciato dal carcere di Vibo con l'obbligo di dimora ma aveva fatto perdere le proprie tracce
Si tratta dell'indagine della Procura di Vibo sui rifiuti smaltiti illecitamente nei terreni agricoli. Undici gli indagati
Il suo movimento “Sud chiama Nord” accanto al candidato a sindaco di Centro Francesco Muzzopappa
La Corte di assise di Catanzaro spiega, nel motivare la sentenza, le ragioni dell'esclusione dei futili motivi e della premeditazione
Entrambi erano finiti a processo dopo una denuncia presentata dalla minoranza nel 2020. Il Tribunale di Vibo: "Il fatto non sussiste"
Superficie di 10mila metri quadrati modificata in maniera permanente tramite terrazzamenti alti più di 20 metri
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved