Una luminosa Stefania Sandrelli si racconta al Politeama di Catanzaro

– di Carmen Mirarchi

Stefania Sandrelli ha raccontato la sua vita da attrice ma anche di donna impegnata, sul palcoscenico del Teatro Politeama di Catanzaro.  E’ stato il secondo incontro nell’ ambito della rassegna “Musica&Cinema”, dopo quello con il regista Pupi Avati.  La Sandrelli si è aperta al pubblico parlando dei suoi primi film e degli incontri con i più grandi.

Stefania Sandrelli ha raccontato la sua vita da attrice ma anche di donna impegnata, sul palcoscenico del Teatro Politeama di Catanzaro.  E’ stato il secondo incontro nell’ ambito della rassegna “Musica&Cinema”, dopo quello con il regista Pupi Avati.  La Sandrelli si è aperta al pubblico parlando dei suoi primi film e degli incontri con i più grandi.

“Sono figlia di artisti , sono cresciuta a pane e musica” ha detto ai presenti rispondendo alle domande di Fabrizio Corallo che l’ha intervistata.

Una donna carismatica, attrice unica, “una presenza luminosa”. Intrisa di musica, si è definita. Nata a Viareggio a pochi chilometri abitava Giacomo Puccini, grande amico del nonno che racconta l’attrice “cantava tutte le arie pucciniane”. Ama il jazz Stefania da quando era giovanissima ed era ancora malvisto “che una donna ascoltasse questo genere di musica”. Cosi lei si infiltrava per godere della meraviglia di una musica piena di poesia.

“Volevo fare la ballerina, la coreografa. Non potevo vivere senza la musica. Ho auricolari per ascoltare musica ovunque e ne ho dimenticati molti nei taxi in giro per il mondo”. La protagonista di alcuni tra i migliori film italiani parla della sua storia con Gino Paoli. “Non sapevo fosse spostato” forse la loro storia è finita perché lui non vedeva bene la carriera nel cinema. Ma “in ogni caso da questa liaison è nata mia figlia Amanda, persona meravigliosa e sempre disponile”.

Una vita al massimo quella della Sandrelli che si ritiene fortunata per aver avuto la possibilità di fare incontri unici, pazzeschi. “Ogni tanto li ricordo. Ho fatto film con i più grandi al mondo stabilendo sodalizi artistici con molti. Ero sempre la più piccola e mi sentivo sempre protetta da tutti” .

Parla poi del suo esordio e di quanto sia stato per lei difficile lasciare gli studi. “Volevo studiare e sono stata male per non averlo potuto fare. All’ inizio il cinema sembrava più grande di me. Ma già dal primo film “Divorzio all’italiana” io mi sentivo pronta. A 15 anni mi si apriva un mondo nuovo, un’avventura dalla quale  ho imparato che prima di tutto viene la partecipazione. Forse ero già preparata perché sin da piccola in casa si respirava il cinema. Viareggio era piena di sale e mio fratello è sempre stato appassionato. Non sono il genere di persona che si monta la testa anche se sono stata “educata” da artisti come Bertoluci” aggiunge.

La Sandrelli ha interpretato davvero tante tipologie di donne e non ha mai avuto paura dei ruoli patetici dai quali molti fuggono. “Sono caratteristiche che tutti abbiamo in alcuni momenti e non bisogna avere paura di portare sul grande schermo personaggi di questo tipo”.

Corallo chiede alla Sandrelli dei grandi con i quali è stata in contatto e della vita lontano dalle telecamere.

“A letto prestissimo e sveglia all’alba. Tra i colleghi strepitosi impossibile fare graduatoria. Gassman un grandissimo, la sua perdita mi ha provocato grande sofferenza. La sua depressione è stata legata alla sua sensibilità unica. Gassman andava oltre, immaginava tutto”.

“Mastroianni – dice – era invece l’attore più familiare. Invidiavo la sua naturalezza ed era fissato con il cibo. Ugo Tognazzi era invece un compagnone che ha fatto interpretazioni da Oscar con me. Era un attore capace di ogni interpretazione”.  Di Manfredi racconta che era bellissimo, un pignolo che studiava tanto. “Con Alberto Sordi – risponde ancora la Sandrelli – abbiamo lavorato molto. Era irresistibile, e non era affatto tirchio come dicono”.

Per quanto riguarda le donne la Sandrelli dice  al pubblico del Politeama che non c ‘era rivalità. “Avevamo tante proposte e spesso rifiutavo ruoli anche per la curiosità di sapere chi avrebbero preso al mio posto”.

“Il cinema italiano vanta adesso grandi attrici soprattutto giovani ma ci sono pochi produttori e sceneggiatori. Potrei avere interesse per un film che leghi cinema e musica , magari in veste di regista”.

Giornalisti e pubblico hanno poi posto alcune domande alla grande attrice italiane che in merito al ruolo delle donne ha risposto: “Le donne non devono guadagnare meno degli uomini. E’ sempre stato così e solo adesso che le grandi attrici americane hanno posto il problema qualcosa può cambiare”.

La Sandrelli confessa di essere sempre un pochino bambina dentro. Un’attrice che si è confrontata con i più grandi, che non ha mai avuto paura di passare per anticonformista.

E’ stato un  pomeriggio ricco di storia del cinema al Politeama conclusasi con la consegna all’attrice di un “vancale” di Tiriolo.

Il Politeama sotto la guida di Casadonte si conferma così luogo di cultura che attrae ormai i più grandi esponenti del cinema e del teatro.

redazione Calabria 7

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