Universo rifiuti…pianeta Sieco, a Catanzaro un “mondo a parte”

di Danilo Colacino – ‘Universo” raccolta rifiuti in cima ai Tre Colli…pianeta Sieco, davvero un’altra dimensione.

E il motivo di quest’affermazione è presto detto: anche se non si tratta di una municipalizzata tout court, l’azienda è vincitrice di un appalto pubblico (che gli frutta ben 9.6 milioni di euro all’anno) e deve quindi ‘confrontarsi’ con la politica.

Quella, impersonata nel caso di specie dal sindaco Sergio Abramo, il quale ha ad esempio deciso di affidare – o far affidare, ma la verità sulla nomina è inconfutabile – una superconsulenza sul Cantiere Catanzaro della stessa Sieco (mansione che prevede in sostanza una direzione generale) al fidato Luigi Siciliani.

Manager in gamba, per carità. Gravato però da una condanna che gli ha, tra l’altro, inflitto la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per addirittura dieci anni.

Solo che le valutazioni di Abramo, sul suo caro amico Luigi, sono evidentemente differenti perfino all’avviso dei giudici del Palazzaccio, i quali hanno sancito la colpevolezza di Siciliani in una vicenda mica da ridere.

Ma l’elenco di anomalie sulla gestione complessiva dell’azienda in questione e del connesso fondamentale servizio è pletorico e inizia, neppure a farlo a posta, dall’interessante capitolo assunzioni.

Che, con il bisogno di lavoro esistente, coinvolge alcuni nel favorirle quanto, come ovvio, molti altri nel piatirle.

E allora ecco che chiunque possa, qualcuno assai di più alcuni meno, un bel po’ di gente a raccogliere la spazzatura ce l’ha sistemata e, quando ne ha l’opportunità, continua a farlo.

Precisiamo tuttavia che non paiono in alcun modo ravvisarsi comportamenti antigiuridici. Sia chiaro.

La Sieco, pur ribadendo esser vincitrice di un bando emesso dal Municipio, rimane un’azienda privata che può dunque agire con una certa discrezionalità.

Il problema, semmai, è che una volta assunta gente non perché brava, ma in ragione diciamo così della segnalazione di un ‘dante causa’, si dà origine a una fisiologica disparità di trattamento nella pianta organica.

Che ci risulta oltretutto non essere stata soggetta a selezione – e successiva assegnazione – ben definita in base a ruoli e livelli prestabiliti bensì con capisquadra forse destinatari di un’autonomia eccessiva, pure nell’uso dei mezzi.

Già, proprio questi ultimi, fatiscenti e vecchi oltreché inadeguati. È il caso dei camioncini, dotati di vasca, e dei porter aperti dietro ovvero senza teli da cui, durante la marcia, cadono spesso in strada sacchetti pieni di roba.

E non si dimentichi – citando pure i cosiddetti carrellati spaccati – che parliamo di una ditta a cui è stato dato in carico lo smaltimento di farmaci, olii e più in generale rifiuti speciali, quindi gestioni delicate.

Senza contare il dovere di preservare l’igiene e il decoro cittadino, da garantire sempre. Compreso dopo l’effettuazione dei mercati rionali e nel ritiro dei bustoni davanti agli ingressi degli esercizi commerciali, in cui a volte non pare osservata la perfetta differenziazione dei materiali.

Una considerazione a cui va prestata la massima attenzione. E che dire poi della raccolta degli ingombranti, della bonifica di determinate aree e della cura del verde, interventi inclusi nel capitolato d’appalto dunque dovuti (senza se e senza ma) ai catanzaresi a titolo completamente gratuito poiché pagati mediante la relativa tassa comunale.

Eppure ci sono luoghi come il parco Falcone e Borsellino del rione Pistoia che versano, sotto questo profilo, in condizioni davvero pessime.

Ma l’ultima e più importante serie di considerazioni non può non essere riservata agli operatori ecologici e operai in genere, i quali dovrebbero soprattutto essere tutelati attraverso l’attività sindacale.

Varie sigle che all’interno di ogni azienda devono in linea generale innanzitutto salvaguardare il personale (invece di agevolare assunzioni in quota parte).

E a proposito di unità impiegate nella struttura, in Sieco ci sono dipendenti divisi in base a un monte ore di lavoro (come premesso per il resto privi di un preciso inquadramento), i quali guadagnano circa 800 euro al mese (se a 4 ore giornaliere); 1.000 (se a 5) e 1.200 (se a 6).

Ragion per cui si capisce come, anche la fissazione dell’orario da effettuare nei turni (con ben 400 euro mensili in ballo), sia uno strumento di scambio prezioso tra chi può dare di più e colui che deve ricevere altrettanto.

Ma non basta, considerato che c’è da raccontare di un equipaggiamento inadeguato di quanti raccolgono la spazzatura, spesso costretti a un’interminabile anticamera pure per i guanti nuovi (salvo acquistarli a spese loro), o ad esempio della necessità per il netturbino di trasportare – prima di iniziare, o una volta terminata, la pulizia delle strade – scope e palette sporche con la sua auto.

Ma la cosa più incredibile resta la mancata affissione in bacheca della turnazione cosicché il dipendente sappia con adeguato preavviso cosa debba fare un determinato giorno e non ricevere la telefonata…di ragguaglio addirittura il pomeriggio antecedente alla nottata di lavoro.

Alla luce di quanto fin qui riferito è dunque chiaro che la nostra testata giornalistica seguiterà a occuparsi della vicenda, non tralasciando alcunché. 

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