Uomo ucciso da una fucilata nel Cosentino, previsti nuovi interrogatori

Le indagini non si sono mai fermate. I carabinieri, infatti, stanno eseguendo accertamenti volti a ricostruire quanto avvenne negli ultimi istanti di vita dell'uomo
uomo fucilata

Nuovi interrogatori di persone ritenute “informate dei fatti” in relazione alla morte di Mario Bonafine, il 69enne di Laino Borgo trovato morto il 5 settembre del 2019 in un burrone di contrada “Bivacco”, zona boscata e impervia posta poco sopra l’abitato di Laino Borgo.

Le indagini e gli ultimi istanti di vita dell’uomo

Le indagini e gli ultimi istanti di vita dell’uomo

Le indagini – riporta l’ANSA – non si sono mai fermate e proprio in questi giorni, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Castrovillari e della Stazione di Laino Borgo stanno eseguendo una serie di accertamenti volti a ricostruire quanto avvenne negli ultimi istanti di vita dell’uomo che perse la vita dopo essere stato raggiunto al fianco da un colpo di fucile calibro 20 durante una battuta di caccia.

I risultati dell’autopsia

Dai risultati dell’autopsia, secondo quanto si apprese, emerse che Bonafine era stato attinto da diversi “pallini della rosa del pallettone” sparato da una distanza non molto considerevole. La Procura di Castrovillari, guidata da Alessandro D’Alessio, al fine di dirimere ogni dubbio su quanto avvenuto e alla luce di nuovi elementi di indagine raccolti, ha delegato una serie di interrogatori di alcune persone residenti nei comuni di Laino Borgo e Mormanno, individuate quali possibili persone informate sui fatti.

Gli accertamenti dei carabinieri

Di fondamentali importanza al prosieguo delle indagini sono risultati, si sottolinea in una nota diramata dalla Compagnia dei carabinieri di Castrovillari, guidata dal capitato Pasquale Del Prete, gli accertamenti effettuati dal Reparto carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina sugli indumenti della vittima nonché sugli oggetti rinvenuti sul luogo dei fatti (compreso il fucile utilizzato dal defunto) che hanno consentito di esaltare le tracce organiche e le impronte digitali presenti su di essi. All’esito dell’indagine tecnica, secondo gli investigatori, sarà possibile chiudere il cerchio sull’evento.

L’obiettivo perseguito da autorità giudiziaria e dall’Arma dei carabinieri, sottolineano gli investigatori, resta sempre quello di chiarire le dinamiche dell’evento e assicurare, una volta per tutte, il responsabile dell’omicidio alla giustizia

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