Urla strazianti di dolore risuonano nella camera ardente allestita per le vittime del naufragio

L'arrivo dei superstiti e dei parenti delle vittime è stato il culmine del dolore. Sanitari hanno soccorso chi aveva ritrovato sulla bara il nome del congiunto
naufragio migranti

Le urla strazianti di una giovane donna afgana sulla bara della sorella con la quale era partita dall’Afganistan per trovare una vita migliore risuonano nel palazzetto dello sport di Crotone dove è stata aperta oggi la camera ardente per le vittime del naufragio avvenuto domenica a Steccato di Cutro. L’arrivo dei superstiti e dei parenti delle vittime è stato il culmine del dolore. Chi in quel momento era nel palasport non è riuscito a trattenere le lacrime. In alcuni casi sono dovuti intervenire i sanitari per soccorrere alcune persone che avevano ritrovato sulla bara il nome del congiunto.

Superstiti e parenti

Superstiti e parenti

Una parte degli 81 superstiti e i parenti delle vittime – arrivati come riporta l’Ansa – soprattutto da Germania, Austria ed Olanda – hanno poi celebrato una breve funzione religiosa. Guidati dal rappresentante anziano della moschea di Cutro, Mustafa Achik, hanno pregato con grande compostezza davanti alle, per ora, 66 bare allineate sul parquet dell’impianto sportivo. Una cerimonia semplice svolta nel silenzio. Poi ognuno si è avvicinato alla bara, o in alcuni casi alle bare, dei parenti. Al momento la polizia scientifica è riuscita a dare un nome a 42 vittime. Le identificazioni stanno continuando.

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