Usura ed estorsione, arrestati coniugi nel Catanzarese (VIDEO)

Dopo l’operazione a Cropani e Isola di Capo Rizzuto, del 6 maggio, oggi un’altra attività del Comando Provinciale Carabinieri di Catanzaro nel contrasto al fenomeno dell’usura.

Questa volta hanno operato i Carabinieri della Compagnia di Soverato a Guardavalle (CZ). Anche in questo caso le vittime sono commercianti e imprenditori che si sono rivolti all’Arma dei Carabinieri e hanno denunciato. Anche in questo caso gli indagati sono riconducibili a cosche della ‘ndrangheta. Di seguito il comunicato della Procura della Repubblica di Catanzaro e dichiarazioni del Procuratore Dott. Gratteri.

Questa volta hanno operato i Carabinieri della Compagnia di Soverato a Guardavalle (CZ). Anche in questo caso le vittime sono commercianti e imprenditori che si sono rivolti all’Arma dei Carabinieri e hanno denunciato. Anche in questo caso gli indagati sono riconducibili a cosche della ‘ndrangheta. Di seguito il comunicato della Procura della Repubblica di Catanzaro e dichiarazioni del Procuratore Dott. Gratteri.

“Nella giornata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Soverato hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di una coppia di coniugi di Guardavalle, ritenuti responsabili dei reati di usura ed estorsione commessi in danno di due commercianti di Guardavalle (CZ). Il provvedimento scaturisce da una attività investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Soverato e da quelli della Stazione di Guardavalle, diretta dal Procuratore della Repubblica, Dott. Nicola GRATTERI, dal Procuratore Aggiunto, Dott. Vincenzo CAPOMOLLA, e dal Sostituto Procuratore, Dott.ssa Debora RIZZA.

Le indagini hanno avuto inizio nel maggio 2019, a seguito della denuncia presentata presso la Compagnia Carabinieri di Soverato dalle vittime, titolari di un esercizio commerciale e un’attività produttiva, ed è stata sviluppata attraverso indagini tecniche (intercettazioni telefoniche, ambientali e analisi di dati), attività tradizionali (osservazioni, controlli e pedinamenti) e accertamenti patrimoniali. Gli elementi acquisiti nel corso dell’attività investigativa hanno consentito di accertare le difficoltà economiche e il conseguente stato di bisogno delle vittime, che le avevano indotte a ricorrere a canali abusivi di credito, ricevendo in prestito dagli usurari la somma iniziale di € 20.000, nel 2016, e ulteriori dazioni successive, per complessivi 200.000 €. In relazione alla citata pendenza creditoria, sono state anche documentate le ricorrenti condotte estorsive messe in atto dagli indagati nei confronti delle vittime, mediante minacce di morte e percosse, altresì finalizzate all’impossessamento di beni immobili e attività commerciali di proprietà delle stesse.

I fatti oggetto delle indagini sono stati inquadrati in un più ampio contesto di matrice ‘ndranghetista, attesa la riconducibilità degli indagati alla cosca Gallace, attiva nell’area ionica catanzarese, con proiezioni nel Lazio e in Lombardia. Nel medesimo contesto, è stato eseguito un sequestro preventivo di beni mobili e immobili riconducibili agli indagati nei comuni di Guardavalle, Soverato e Nettuno, per un valore complessivo di oltre 100.000 €. Gli indagati sono Francesco Galati, 43enne, e la moglie, Giuseppina Taverniti, 40enne, entrambi residenti nel comune di Guardavalle. Galati è stato ristretto in carcere. Mentre la Taverniti sottoposta agli arresti domiciliari.”

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