“Le persone non denunciano perché si crea una sorta di rapporto perverso tra vittima ed usuraio, per cui la vittima, quasi in preda ad una sindrome di Stoccolma, vede nell’usuraio la risoluzione dei propri problemi”.
Lo ha detto il Procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo, partecipando stamattina alla conferenza stampa che ha visto bloccare dalla polizia 5 usurai che operavano nella zona di Cosenza e Rende. “Il termine storico che noi conosciamo è quello del cravattaio, che cosa fa? Mette una bella cravatta – ha detto Spagnuolo – e poi stringe sempre di più il nodo, fino a quando non si soffoca”.
Lo ha detto il Procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo, partecipando stamattina alla conferenza stampa che ha visto bloccare dalla polizia 5 usurai che operavano nella zona di Cosenza e Rende. “Il termine storico che noi conosciamo è quello del cravattaio, che cosa fa? Mette una bella cravatta – ha detto Spagnuolo – e poi stringe sempre di più il nodo, fino a quando non si soffoca”.
“In una realtà come quella di Cosenza, aggravata dalla emergenza epidiologica, il fenomeno dell’usura va contrastaato con decisione. Vogliamo che la stampa sia lo strumento per dire alla collettività che se si denuncia noi operiamo”. “Lo Stato può intervenire anche con specifiche provvidenze”, ha precisato il procuratore, parlando della possibilità di utilizzo di fondi antiusura e dell’aiuto di fondazioni e Chiesa.