“In una settimana, dall’11 al 18 gennaio è stata completata la prima fase di vaccinazione anti covid prevista dalle indicazioni del ministero della Salute che pone l’Azienda sanitaria di Crotone come leader in regione e questo ci ha permesso di avere al completa fornitura per le dosi di richiamo”. Lo ha detto il commissario dell’Asp di Crotone, Domenico Sperlì nel corso di una conferenza stampa spiegando che sono stati organizzati due punti vaccinali (uno presso l’ospedale ed uno agli ambulatori Asp di via Nazioni Unite) più sei team mobili che hanno permesso di effettuare i vaccini in tutte le 29 Rsa del territorio crotonese.
Complessivamente sono state somministrate 3.612 dosi: sono stati vaccinati il personale sanitario e non sanitario dell’ospedale, delle cliniche private e dei laboratori, il personale e gli ospiti delle Rsa. Anche l’Asp di Crotone, però, ha risentito dei ritardi nella distribuzione del vaccino da parte della Pfizer. “Abbiamo somministrato 3.612 dosi – ha detto Sperlì – rispetto ad una fornitura di 3.510 anche grazie alla concessione di 120 dosi da parte dell’Asp di Cosenza. Aspettavamo 5.850 dosi, ma i ritardi nelle consegne non hanno permesso di averle per iniziare la seconda fase e così alcuni soggetti per i quali la vaccinazione era prevista in questa prima fase ancora non hanno ricevuto la prima dose. Si tratta di circa 100 persone di cui una trentina sono medici. Saranno i primi ad essere vaccinati dopo coloro che devono fare il richiamo. Stamattina abbiamo ricevuto 1.195 dosi dando priorità adesso a chi deve fare la seconda dose di richiamo che per qualcuno è già iniziato”. Sperlì ha spiegato che a causa di questi ritardi la seconda fase, che riguarda anziani e persone fragili potrebbe essere posticipata di circa un mese.
Complessivamente sono state somministrate 3.612 dosi: sono stati vaccinati il personale sanitario e non sanitario dell’ospedale, delle cliniche private e dei laboratori, il personale e gli ospiti delle Rsa. Anche l’Asp di Crotone, però, ha risentito dei ritardi nella distribuzione del vaccino da parte della Pfizer. “Abbiamo somministrato 3.612 dosi – ha detto Sperlì – rispetto ad una fornitura di 3.510 anche grazie alla concessione di 120 dosi da parte dell’Asp di Cosenza. Aspettavamo 5.850 dosi, ma i ritardi nelle consegne non hanno permesso di averle per iniziare la seconda fase e così alcuni soggetti per i quali la vaccinazione era prevista in questa prima fase ancora non hanno ricevuto la prima dose. Si tratta di circa 100 persone di cui una trentina sono medici. Saranno i primi ad essere vaccinati dopo coloro che devono fare il richiamo. Stamattina abbiamo ricevuto 1.195 dosi dando priorità adesso a chi deve fare la seconda dose di richiamo che per qualcuno è già iniziato”. Sperlì ha spiegato che a causa di questi ritardi la seconda fase, che riguarda anziani e persone fragili potrebbe essere posticipata di circa un mese.