Vaccino, al via la somministrazione della terza dose all’Annunziata di Cosenza

“Procederemo - ha spiegato Franco Cesario, responsabile del Centro di vaccinazione - a inoculare la terza dose ai soggetti in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante, prioritariamente immunocompromessi e trapiantati"
ospedale Annunziata tumore

Sono iniziate oggi, al centro di vaccinazione dell’ospedale Annunziata di Cosenza, le somministrazioni della terza dose del vaccino contro il Covid-19. I destinatari, nella prima fase, sono i pazienti oncoematologici e trapiantati.  “Procederemo – ha spiegato Franco Cesario, responsabile del Centro di vaccinazione dell’Annunziata – a inoculare la terza dose ai soggetti in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante, prioritariamente immunocompromessi e trapiantati. La dose addizionale va somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose”.

La dose “addizionale”, precisano dall’Annunziata di Cosenza, che completa il ciclo vaccinale, “è prevista nei soggetti che versano nelle seguenti condizioni: trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali; pazienti in attesa di trapianto d’organo; patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; immunodeficienze primitive o secondarie a terapia cortisonica, a farmaci immunosoppressori, a farmaci biologici; dialisi ed insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; Aids. La dose “booster” invece – si precisa – è una dose di richiamo, dopo il ciclo vaccinale primario, destinata ai soggetti in sviluppo di malattia grave o fatale e va somministrata dopo almeno 6 mesi dall’ultima dose”.

La dose “addizionale”, precisano dall’Annunziata di Cosenza, che completa il ciclo vaccinale, “è prevista nei soggetti che versano nelle seguenti condizioni: trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali; pazienti in attesa di trapianto d’organo; patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; immunodeficienze primitive o secondarie a terapia cortisonica, a farmaci immunosoppressori, a farmaci biologici; dialisi ed insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; Aids. La dose “booster” invece – si precisa – è una dose di richiamo, dopo il ciclo vaccinale primario, destinata ai soggetti in sviluppo di malattia grave o fatale e va somministrata dopo almeno 6 mesi dall’ultima dose”.

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