Vaiolo delle scimmie, ecco dove saranno curati in Calabria i contagiati

Nessun contagio da vaiolo delle scimmi in Calabria. Predisposte le tre strutture dove avverrà la presa in carico dei pazienti infettati
vaiolo delle scimmie

Nessun contagio anche questa settimana in Calabria nell’ambito della nuova emergenza sanitaria del vaiolo delle scimmie. Intanto, la task force istituita dalla Regione Calabria e guidata da Carlo Torti, direttore di Malattie infettive dell’Aou Mater Domini di Catanzaro, mette a punto il percorso nel caso di eventuali casi. Un percorso che passerà dal coinvolgimento degli hub regionali di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. Sarà in queste tre strutture che avverrà la presa in carico. Sebbene – è da chiarire – l’istituzione della task force risponde a un preciso iter burocratico attivato dal ministero della Salute e non si registrano situazione di allarme in Calabria. L’istituzione – piuttosto – risponde a un’esigenza in più nella regione, ovvero “la Regione Calabria – si legge nel decreto istitutivo – è interessata, come già si evince dai dati del primo semestre del 2022, da una significativa intensificazione del numero di sbarchi di migranti che vanno ad aumentare la pressione sulle strutture sanitarie regionali e che sono veicolo di infezioni; l’identificazione simultanea di casi il vaiolo delle scimmie al di fuori delle aree in cui il vaiolo delle scimmie era tradizionalmente endemico evidenzia la necessità di una rapida identificazione e diagnosi dei casi per contenere un’ulteriore diffusione”.

Vaiolo scimmie in Calabria

Vaiolo scimmie in Calabria

Gli altri componenti della struttura sono: Massimo Rizzo (Risk manager presso Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone); Pasquale Minchella (Direttore di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro); Giuseppe Masciari (Direttore del pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro); Vittoria Borzumati (del Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Socio Sanitari); Giuseppe Foti (Direttore di Malattie infettive del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria); Rosalbino Cerra (Presidente regionale della Federazione Italiana dei medici di Medicina Generale) e Francesco Lucia (Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Socio Sanitari). Il tavolo tecnico ha il compito di “elaborare specifiche linee guida da utilizzare per la redazione degli appositi Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali per la presa in carico di eventuali pazienti con sospetta infezione o infetti dal virus del vaiolo delle scimmie”.

Cosa succede nelle altre regioni

In alcune regioni, come la Lombardia e presto anche la Toscana, è partita la campagna di vaccinazione ma solo per i soggetti a rischio, mentre questa tappa – visto l’inesistenza di casi – non è presa imminente in Calabria. Il virus non si trasmette facilmente da uomo a uomo, occorrono contatti stretti, come l’esposizione a lesioni, a fluidi infetti, a oggetti e biancheria contaminata, a aerosol respiratorio nelle fasi prodromiche. Fra i contatti stretti a più alto rischio vi sono, naturalmente, i rapporti sessuali con persone infette.

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