In Calabria il Consiglio regionale, nel corso della seduta dello scorso 23 dicembre, con l’approvazione della legge di stabilità per l’anno 2022, ha ripristinato il contributo economico previsto per il funzionamento della Riserva naturale regionale Valli Cupe (LEGGI QUI), dalla legge istitutiva della Riserva. “Legambiente Calabria – spiega una nota dell’associazione ambientalista – quale ente gestore, aveva reiteratamente chiesto alla Regione Calabria di porre rimedio all’evidente anomalia creatasi nella scorsa legislatura regionale con il dimezzamento del contributo per l’anno 2021 ed addirittura con il suo azzeramento nei bilanci previsionali degli anni 2022 e 2023″.
In Calabria il Consiglio regionale, nel corso della seduta dello scorso 23 dicembre, con l’approvazione della legge di stabilità per l’anno 2022, ha ripristinato il contributo economico previsto per il funzionamento della Riserva naturale regionale Valli Cupe (LEGGI QUI), dalla legge istitutiva della Riserva. “Legambiente Calabria – spiega una nota dell’associazione ambientalista – quale ente gestore, aveva reiteratamente chiesto alla Regione Calabria di porre rimedio all’evidente anomalia creatasi nella scorsa legislatura regionale con il dimezzamento del contributo per l’anno 2021 ed addirittura con il suo azzeramento nei bilanci previsionali degli anni 2022 e 2023″.
Regione Calabia investe sulla Riserva Valli Cupe
“Il ripristino del contributo ordinario per il funzionamento della Riserva Valli Cupe – dichiara Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria – costituisce un segnale importante di attenzione verso la tutela della biodiversità e dello sviluppo ecosostenibile del territorio calabrese. La Riserva, con i suoi sentieri, le cascate ed il canyon, costituisce uno dei luoghi più belli e suggestivi della Calabria e può costituire un volano per la crescita di un turismo di qualità dell’intero comprensorio, improntato al rispetto della Natura. Legambiente Calabria – conclude Anna Parretta – proseguirà le proprie attività per preservare la biodiversità presente nell’area protetta – che si estende per quasi 650 ettari ed è identificabile in tre distinti corpi: il canyon delle Valli Cupe, il fiume Crocchio ed il torrente Campanaro – con azioni a medio e lungo periodo, in grado di tutelare le specie floristiche e faunistiche, garantire l’ottimale gestione degli ecosistemi naturali e consentire una corretta fruizione turistica nel rispetto delle norme vigenti”.
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