Kraken allunga i suoi tentacoli in Europa. Apparsa negli Stati Uniti, dove si è già ampiamente diffusa, la sottovariante di Omicron XBB.1.5 che prende il nome da un leggendario mostro marino ha attraversato l’Atlantico e potrebbe diventare dominante nel Vecchio Continente “nei prossimi uno o due mesi”. Questa la previsione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che definisce “moderata” la possibilità che questo accada, pur rassicurando sul fatto che la gravità dell’infezione non sembra diversa dalle varianti Omicron già diffuse in precedenza, soprattutto per quanto riguarda persone in salute e vaccinate.
“Impressionante capacità di diffondersi”
“Impressionante capacità di diffondersi”
Ma di fronte alla nuova diffusione del virus, a tre anni dalla sua comparsa sulla scena mondiale, l’Oms torna a consigliare l’uso della mascherina, in particolare negli spazi chiusi. Kraken – si legge in una nota Ansa – rappresenta al momento l’82% dei casi di Covid negli Usa, e solo il 2,5% in Europa, ma si tratta della sottovariante più trasmissibile vista finora, ha riferito l’Organizzazione mondiale della Sanità.
Ha sicuramente “un vantaggio di crescita”, aveva detto Maria Van Kerkhove, responsabile tecnica dell’Oms sul Covid, aggiungendo tuttavia che “nessun dato mostra che sia più nocivo in termini di malattia grave e decessi”. La sottovariante XBB.1.5 ha “un’impressionante capacità di diffondersi”: lo scrive sul Washington Post Eric Topol, fondatore dell’istituto californiano Scripps e fra i ricercatori che stanno seguendo fin dall’inizio l’evoluzione della pandemia di Covid.
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I consigli dell’Oms
Ma al di là delle condizioni dei singoli Paesi – e con Kraken pronto a diffondersi anche in Europa -, l’Oms ribadisce l’appello a prendere quelle precauzioni che negli ultimi anni hanno accompagnato la vita quotidiana di tutti e che, in realtà, il mondo sperava di poter dimenticare: a cominciare dall’uso della mascherine – che “continuano ad essere uno strumento chiave contro il Covid” – se si sospetta di essere contagiati e comunque per “chiunque si trovi in uno spazio affollato, chiuso o scarsamente ventilato”.
E questo “indipendentemente dalla situazione epidemiologica locale, data l’attuale diffusione del virus a livello globale”. Le nuove linee guida dell’Oms consigliano però anche che un paziente Covid “possa essere dimesso dall’isolamento in anticipo se risulta negativo a un test antigenico rapido“. Senza test invece, per i pazienti con sintomi, bastano 10 giorni di isolamento dalla data della loro insorgenza. Per gli asintomatici, l’Oms suggerisce di dimezzare a 5 giorni l’isolamento in assenza di test.
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