“Voglio offrire la mia personale testimonianza in relazione all’iniziativa svoltasi nelle giornate del 24 e 25 aprile all’Ente Fiera del quartiere marinaro di Catanzaro, durante il cosiddetto Vax Day. Rientrando nella fascia d’età 60-69 anni, ho proceduto alla prenotazione sulla piattaforma e mi è stato fissato l’appuntamento per il 25 aprile alle ore 17:20. Prendo atto della cosa, non senza qualche piccolo malumore, essendo l’orario quasi in concomitanza della partita del Catanzaro. Ovviamente, per la prima volta nella mia vita, accantono l’idea di vedere il Catanzaro e confermo l’appuntamento”. È quanto racconta in una lettera un nostro lettore, Giuseppe Silipo.
“Nessuna fila, nessun assembramento”
“Nessuna fila, nessun assembramento”
“Mi presento intorno alle 17 – scrive –, prevedendo file e assembramenti. Invece, niente di tutto ciò. Entro subito nella struttura, dietro gentile indicazione di un addetto, e vengo accolto da un altro volontario della Croce Rossa che mi accompagna ad un banchetto dove consegno la modulistica che avevo già compilato. A stretto giro mi viene assegnato il numero 46, il display segnalava il ’42’. Una attesa così breve non mi era capitata nemmeno al banco salumi di un supermercato. Dopo due minuti vengo fatto accomodare ad una postazione per una veloce consulenza medica che attesta la mia idoneità al vaccino Astrazeneca. Vengo, pertanto, subito accompagnato presso un’altra postazione dove vengo vaccinato senza nemmeno avvertire l’ago della siringa.
Dopo 15 minuti di attesa, per verificare eventuali reazioni avverse, alle 17:40 sono già fuori e, anche buona parte della partita del mio Catanzaro, è salva. Tutto molto bello e, soprattutto, vero. Fossimo stati in Svizzera non ci sarebbe stato molto da meravigliarsi, ma a Catanzaro, in Calabria. In quella Calabria così bistrattata, maltrattata e mortificata in alcuni talkshow nazionali, dove però queste belle pagine non vengono raccontate. Forse perchè non fanno audience.
“Non è una critica ma una riflessione“
“Questa esperienza positiva – conclude Giuseppe – sollecita una mia riflessione. Se con queste due giornate di vaccinazione di massa, si sono raggiunte cifre record (si parla di circa 19.000 vaccini somministrati nella sola giornata di sabato) dimostrando che capacità e potenzialità non mancano anche alla nostra latitudine, perchè non continuare con questi ritmi atteso lo stato emergenziale che, nella nostra regione, pare non voglia allentare la presa? Mi sembra legittimo porsi questa domanda. Sia chiaro, non si tratta di una critica, ma solo di una semplice considerazione. Per il resto, bravi tutti. Dalla Croce Rossa, alla Protezione Civile regionale, a tutti i volontari ai medici e agli infermieri. Ieri è stata scritta una bella pagina di sanità che, penso, valga la pena di raccontare”.