Ventennale del Teatro Politeama, Wanda Ferro: “E’ stato un simbolo di rottura”

"Realtà che attorno al suo ruolo di motore culturale della città e della regione, ha enormi potenzialità per generare economia e opportunità di lavoro"
Antonio Saraco

“E’ una straordinaria storia di cultura e buona politica quella che celebriamo oggi con i 20 anni della nascita del Teatro Politeama”. E’ quanto afferma in una nota il sottosegretario al ministero dell’Interno Wanda Ferro. “Quel lontano 2002 – ricorda Ferro – ha segnato davvero un punto di ripartenza dalla vita culturale della città e il Politeama è stato un simbolo di rottura, non solo dal punto di vista architettonico con il contesto del centro cittadino grazie alla matita di Paolo Portoghesi, ma con quel lungo periodo di declino culturale che aveva finito per soffocare una città che nel passato era stata laboratorio di arti, di pensiero, di confronto.

Parlo di buona politica perché la nascita del teatro e la sua successiva crescita furono il risultato di una visione lungimirante, partita con Marcello Furriolo, e di una collaborazione tra tutte le istituzioni, a partire dal Comune guidato da Sergio Abramo, dalla Provincia guidata da Michele Traversa e dalla Regione con allora presidente Giuseppe Chiaravalloti, che decisero di dare vita ad una Fondazione, ed io stessa da assessore alla Cultura lavorai alla stesura dello Statuto, grazie alla disponibilità del notaio Raffaele Teti, poi approvato dal Consiglio comunale”.

Parlo di buona politica perché la nascita del teatro e la sua successiva crescita furono il risultato di una visione lungimirante, partita con Marcello Furriolo, e di una collaborazione tra tutte le istituzioni, a partire dal Comune guidato da Sergio Abramo, dalla Provincia guidata da Michele Traversa e dalla Regione con allora presidente Giuseppe Chiaravalloti, che decisero di dare vita ad una Fondazione, ed io stessa da assessore alla Cultura lavorai alla stesura dello Statuto, grazie alla disponibilità del notaio Raffaele Teti, poi approvato dal Consiglio comunale”.

“Investire in una realtà che rappresenta un motore culturale”

“Il mio legame con il Politeama – sottolinea Wanda Ferro – è sempre stato molto forte anche per il ruolo di vice presidente della Fondazione molto ben diretta allora da Aldo Costa, così come ricordo tra le pagine più emozionanti della mia esperienza amministrativa la giornata di inaugurazione – per la quale riuscimmo, non senza difficoltà, ad avere l’Orchestra dell’Arena di Verona – che richiese un eccezionale sforzo organizzativo, ma riuscì alla perfezione, forse l’unico intoppo riguardò un piccolo e buffo contrattempo con uno degli ascensori, che mi coinvolse personalmente, come qualcuno di voi ricorderà. Quell’anno poi inaugurammo l’Auditorium Casalinuovo, il Centro di aggregazione giovanile di via Fontana Vecchia, avviando quel lavoro nel settore culturale che insieme ai grandi eventi portò alla nascita in città di tante realtà, dalla ristrutturazione della Biblioteca comunale all’Archivio storico, poi il Marca, il Musmi, la Casa delle Culture, il Museo del Rock, il Parco internazionale della scultura, nella convinzione che l’arte, la cultura, il bello, potessero rappresentare un vero ascensore sociale per l’intera comunità. Una stagione che richiamo per valorizzarne quello spirito di coesione istituzionale che consentì di gettare le basi per la crescita del territorio attraverso l’utilizzo delle risorse culturali, e che oggi diventa presupposto necessario per superare il contesto di crisi economica e di difficile gestione amministrative con cui le istituzioni, in particolare quelle culturali, devono fare i conti.
L’augurio è che la celebrazione della nascita di questo meraviglioso teatro, che porta oggi il nome di un grande catanzarese come Mario Foglietti, possa richiamare l’attenzione di tutte le istituzioni sulla necessità di investire in una realtà che attorno al suo ruolo di motore culturale della città e della regione, ha enormi potenzialità per generare economia e opportunità di lavoro. Auguri al Politeama, auguri alla città di Catanzaro”.

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