Verità per bimba calabrese morta causa Covid, autopsia stabilirà danni provocati da ritardi cure

"In Calabria mancano strutture di terapia intensiva pediatrica in grado di fornire tutte le tipologie di supporto ventilatorio avanzato"

“Verità per Ginevra (LEGGI QUI): lo dobbiamo alla famiglia e ad un’intera comunità. Si poteva evitare, è rimasta vittima – afferma il movimento FattiVi Italia 5S – di sbagli e di una cattiva gestione della sanità da parte di chi ha responsabilità nella gestione della Sanità in questa Regione. Ancora una volta siamo costretti a dover affrontare e commentare qualcosa che ha dell’incredibile e di cui non avremmo mai pensato di doverci occupare. Una bambina di due anni che perde la vita e così gli è negata l’opportunità di vivere, crescere e realizzare i suoi sogni. Non può rappresentare la normalità tutto questo e non deve accadere. Adesso il Presidente della Regione Roberto Occhiuto con le solite liturgie se ne esce con un “indagheremo” e dando vita a un’indagine interna, ma non deve essere fatta per cercare di mettere pezze nella faccenda ma per portare alla luce la verità di come sono andati fatti. Saranno i medici dello Spallanzani di Roma, a occuparsi dell’autopsia sul piccolo corpo di Ginevra. Cercheranno di capire quali effetti ha avuto il Covid sui suoi organi, che sono collassati in poche ore dopo il trasporto dalla Calabria. Punto focale sarà stabilire quanto abbiano pesato il ritardo e il trasferimento in quelle condizioni, intubata e già gravissima. Ma analizziamo facendo un percorso tutto quello che la bambina e la sua famiglia hanno dovuto affrontare.; i sintomi respiratori dovuti al virus precipitano sabato”.

Corsa disperata dei genitori alla ricerca di una Terapia Intensiva pediatrica

Corsa disperata dei genitori alla ricerca di una Terapia Intensiva pediatrica

“I genitori – ricorda FattiVi Italia 5S – arrivano fino alla postazione 118 del Comune, poi a Catanzaro, lontano oltre un’ora, in cerca di cure migliori, ma neanche qui trovano una terapia intensiva pediatrica. Non ce n’è neanche una in tutta la Calabria e allora grazie alla macchina dell’emergenza, attraverso un volo dell’aereonautica militare è trasferita al Bambino Gesù. Troppo tardi: nemmeno i pediatri dell’ospedale romano riescono a salvarle la vita. Il Covid ha fatto un’altra giovanissima vittima o meglio dovrebbe dire la malasanità e la politica consegna alla società e genitori un dramma . “La paziente era arrivata già intubata in condizioni disperate, con insufficienza respiratoria e compromissione delle funzioni vitali. Nonostante tutti i tentativi dei sanitari, la bambina è deceduta poche ore dopo l’arrivo in Ospedale”, è parte di ciò che si legge in una nota congiunta dell’Unità di Crisi Covid della Regione Lazio e l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Ora analizziamo i fatti alla luce del sole, per rispondere al Presidente Roberto Occhiuto che tutto fa tranne fare un mea culpa: è vero, dopo diverse testimonianze, che dal 2018 sono stati attivati a Cosenza quattro posti letto di terapia intensiva pediatrica per bambini con peso oltre i 10 chili, in ambiente di terapia intensiva dell’adulto, e due posti letto per bambini con peso inferiore, in locali adiacenti alla terapia intensiva neonatale, ma l’ECMO (polmone a membrana extracorporea), che supporta le funzioni vitali mediante circolazione extracorporea, è utilizzata solo nelle strutture di terzo livello, pertanto non è consentita”.

Calabria senza Terapia intensiva pediatrica d’avanguardia

“Il fulcro della gestione dei pazienti critici con insufficienza respiratoria acuta è la respirazione artificiale e il polmone a membrana extracorporea, quale terapia di supporto per la depressione respiratoria. Poiché il numero dei piccoli pazienti bisognevoli di queste cure aumenta in epoca Covid, è fondamentale essere in grado di erogare questo tipo di trattamento. In Calabria – denuncia FattiVi Italia 5S – mancano strutture di terapia intensiva pediatrica che abbiano una dotazione tecnologica d’avanguardia in grado di fornire tutte le tipologie di supporto ventilatorio e di monitoraggio neurofisiologico ed emodinamico avanzato. E’ questo il dato certo; perché di questa inadeguatezza sanitaria devono rispondere. Si moltiplicano gli appelli da più parti per avere la verità e per sapere di chi è la colpa, ma l’essenziale è portare a galla tutto ciò che nella sanità calabrese non ha funzionato e non funziona perché ci rifiutiamo di pensare che domani potremmo dover di nuovo commentare un’altra notizia di una minore che perde la vita per colpa di un valzer tra gli ospedali dovuto alla mancanza di posti letto, competenze e macchinari. Ricordo che anche la Costituzione tra i suoi articoli tutela come diritto primario la salute dei cittadini. Se la regione Calabria non è in grado di tutelare e difendere la vita degli individui è giusto che sia fatta luce su questo. Oggi è successo alla piccola Ginevra e domani a chi toccherà. Verità per Ginevra. Io sono Ginevra, Tu sei Ginevra e tutti siamo Ginevra”.

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