Vertice sulla lotta alla ‘ndrangheta a Reggio, Melillo: “Stop a polemiche, rafforzare legislazione antimafia”

Sul contrasto al crimine organizzato, secondo Melillo, "occorre costruire il punto istituzionale più ampio, più alto e più solido possibile"
melillo

A Reggio Calabria riunione di coordinamento delle Procure di Milano e Reggio Calabria alla presenza di Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia. Presenti i procuratori Marcello Viola e Giovanni Bombardieri, il procuratore aggiunto della Dna, Sandro Dolce, e il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo.

“La ‘ndrangheta è un problema globale”

“La ‘ndrangheta è un problema globale”

“Siamo qui a Reggio Calabria per riunione operativa. Una riunione importante, c’è un tavolo di lavoro comune ed essere qui è anche un modo per esprimere la nostra gratitudine e il nostro compiacimento per il lavoro della Procura di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri”, ha detto il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo.

“La riunione di oggi – ha spiegato – attiene il lavoro che svolgono le Procure di Milano e Reggio Calabria e che il mio ufficio ha il compito di coordinare. Per fortuna è oramai diffusa l’idea che la ‘ndrangheta non è un problema di Reggio o della Calabria, consapevolezza ormai radicata, visto il lavoro delle Procure di Reggio, Milano, Torino, Genova, Bologna, una consapevolezza che va oltre i confini italiani”.

La collaborazione tra le Procure

Ha aggiunto Melillo: “Vi è un’area di collaborazione molto ampia e non soltanto europea, e questo credo che rappresenti la migliore cornice dentro cui poi inquadrare le singole iniziative investigative. Faremo un po’ il punto su tante indagini, quindi, sul coordinamento da sviluppare in futuro. E la presenza del procuratore della Repubblica di Milano – ha sottolineato il capo della Dda – è la dimostrazione più concreta dell’importanza che la Procura di Milano assegna alle indagini in materia di ‘ndrangheta e alla importanza del coordinamento investigativo. Non sarà comunque l’ultima volta che registrerete la nostra presenza qui a Reggio Calabria”.

“Quadro legislativo assolutamente inadeguato”

Sul contrasto al crimine organizzato, secondo Melillo, “occorre costruire il punto istituzionale più ampio, più alto e più solido possibile. Da questo punto di vista, occorre riconoscere che il quadro legislativo italiano è assolutamente adeguato alla gravità dei fenomeni criminali e che, ovviamente, va difeso, ma va anche perfezionato, rafforzato e integrato”. Da questo punto di vista, ha aggiunto a margine della “riunione operativa” negli uffici giudiziari di Reggio Calabria con le procure di Reggio e Milano, “bisogna essere consapevoli che è un problema che hanno tutti gli Stati, poiché è chiaro che le nostre iniziative si rivolgono a una condizione normativa, sovranazionale e di diritto internazionale. Credo che sia importante sottrarre alle polemiche quotidiane il problema del contrasto alle mafie, e che invece diventi terreno di coesione istituzionale di virtuosa collaborazione tra istituzioni diverse”.

Il tema degli organici, ha proseguito Giovanni Melillo “l’ho sollevato subito, e non solo per Reggio Calabria. Ma lasciatemi dire che il lavoro della procura di Reggio Calabria è tanto più meritorio e importante considerate le difficoltà in cui si svolge e tra queste, la mancanza di una quota significativa della struttura direttiva dell’Ufficio. Questo costringe i colleghi Lombardo e Bombardieri a sforzi supplementari, ma vi assicuro che l’operatività della procura è assolutamente intatta e lo dimostrano i risultati, i metodi di lavoro adottati. Non stupitevi quindi della nostra presenza qui oggi”.

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