Il Comune di Vibo si avvia a varare il nuovo piano integrato della raccolta dei rifiuti. La Giunta ha infatti approvato il progetto redatto dagli Uffici che hanno quantificato l’entità dell’appalto in 14 milioni di euro, circa due in più del precedente, per una durata triennale. Aumento, in gran parte, dovuto agli scatti tabellari riconosciuti dal contratto nazionale in materia e all’inflazione.
La durata, tuttavia, potrà essere inferiore perché si è in attesa dell’entrata in vigore del Piano d’ambito per la gestione unitaria dei rifiuti nell’area centrale della Calabria, previsto dall’Arrical presentato il 19 aprile scorso. Attualmente però non sono ancora stati forniti tempi certi sulla sua attuazione nonostante Palazzo Luigi Razza abbia chiesto, senza ad oggi aver ricevuto riscontro, di conoscere quali sono le previsioni circa sull’avvio del servizio, al fine di poter stabilire con le dovute cautele sia l’entità della proroga di quello comunale, sia la durata di un nuovo appalto nel caso in cui si dovesse procedere, come sta avvenendo, ad indire una nuova gara d’Appalto che sarà espletata dalla Stazione unica appaltante (Sua) della Provincia.
Attualmente l’attività di raccolta dei rifiuti è svolta dal giugno del 2020 dalla Ecocar ma siamo in fase di proroga visto che il termine è scaduto a giugno di quest’anno. Una necessità assoluta in quanto il Comune, proprio per evitare di restare scoperto, ha prorogato il servizio alla stessa ditta nelle more di procedere alla redazione di un nuovo capitolato speciale.
I punti del capitolato
Come detto l’entità dell’appalto è 14 milioni di euro e la durata prevista anche in questo caso sarà pari a tre anni ma, a differenza del passato, con la clausola che il contratto dovrà risolversi, in anticipo rispetto alla scadenza fissata, nel momento in cui, come detto, Arrical aggiudicherà il servizio a livello d’Ambito regionale; inoltre, si prevede che nella parte degli obiettivi minimi del nuovo servizio, dovrà essere previsto il raggiungimento del 72 % della raccolta differenziata media annua già nel primo anno, mentre per i due successivi tale soglia media dovrà essere almeno mantenuta; al quarto la circostanza che la premialità da corrispondere solo sopra 75% medio annuo. Altro punto attiene alla necessità di prevedere una migliore e più funzionale esecuzione del servizio di spazzamento e raccolta per le esigenze riscontrate e conseguentemente adeguare le prestazioni orarie del personale già in forza e, se necessario, eventuali incrementi di personale al fine di garantire una più efficiente esecuzione del servizi appena descritti; a questo si aggiunge la necessità di prevedere l’effettuazione di servizi disgiunti tra spazzamento manuale/meccanico e servizio non contestuale di rimozione vegetali infestanti che impediscono la normale attività di spazzamento.
La penale
In più, in caso di mancato raggiungimento di una percentuale di differenziata mensile pari al 65% sarà applicata di una penale, proporzionata alla riduzione e comunque non inferiore al doppio dell’incremento conseguenziale dei costi di smaltimento dei rifiuti indifferenziati. Gli ultimi due punti concernono la raccolta quindicinale della frazione indifferenziata dei rifiuti, l’esclusione in maniera inequivocabile dal servizio di spazzamento e raccolta rifiuti abbandonati, tutti i tratti di strada ricadenti in aree industriale, tratti “non urbani” di strade statali o provinciali. (f.p.)