Gli uomini della Squadra Mobile di Vibo Valentia, su delega dei colleghi del Commissariato di Gioia Tauro, hanno nuovamente arrestato don Felice La Rosa, 45 anni, ex sacerdote di Zungri, già sospeso dalle funzioni e condannato con sentenza definitiva alla pena di due anni e quattro mesi per il reato di induzione alla prostituzione minorile nell’ambito di un’inchiesta denominata “Settimo Cerchio” scattata nel novembre del 2016. Il prete vibonese aveva appena finito di scontare la sua condanna e proprio un anno fa la polizia aveva bussato alla sua porta per eseguire un ordine di carcerazione per il residuo di pena necessario a pagare il suo conto con la giustizia.
Nuova inchiesta su don Felice
Nuova inchiesta su don Felice
Gli uomini della mobile di Vibo hanno nuovamente notificato il provvedimento cautelare agli arresti domiciliari per il 45enne con l’accusa relativa a due fattispecie di atti sessuali con minori, una delle quali tentata. L’inchiesta è condotta sul campo dagli investigatori del Commissariato di Gioia Tauro e nata da un casuale controllo di polizia ed è culminata con una misura cautelare emessa dal Gip di Reggio Calabria. L’ex sacerdote risulta coinvolto in una indagine che riguarda l’accusa di cui all’articolo 600 bis secondo comma del codice penale ossia “atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilità, anche solo promessi», una accusa che se confermata in sede giudiziale comporta una condanna «alla reclusione da uno a sei anni e con la multa da 1.500 a 6.000 euro”. Fattispecie di reato che sarebbero state commesse tra Rosarno e San Ferdinando. (mi. fa.)