La bocciatura del Piano riequilibrio da parte delle sezioni unite della Corte dei Conti tiene banco a Vibo. Dopo la conferenza stampa del sindaco Maria Limardo a difesa dell’operato del Comune con responsabilità addebitate in gran parte al ministero dell’Interno e al commissario prefettizio Giuseppe Guetta, arrivano le prime reazioni dell’opposizione. Il Movimento Cinquestelle si era già espresso subito dopo una prima lettura della sentenza parlando di fallimento totale della giunta Limardo (LEGGI QUI).
Botta e risposta tra Luciano e Limardo
Botta e risposta tra Luciano e Limardo
In attesa di conoscere la posizione del Partito democratico ancora in silenzio sull’intricata vicenda, il suo ex capogruppo, passato in Azione, Stefano Luciano ha rotto il ghiaccio alimentando il dibattito e le polemiche. “Come spesso è accaduto in questi anni, il sindaco non riesce ad affrontare con serietà i problemi della città e tenta di giustificare i suoi errori esponendosi pubblicamente attraverso ricostruzioni e dati non veritieri. Questo, ha senza dubbio determinato nei suoi riguardi una perdita di credibilità che le ha provocato di conseguenza un’enorme perdita di consenso che è sotto gli occhi di tutti” ha premesso Luciano in una lunga nota con la quale spiega il suo punto di vista. Entrando nel merito delle considerazioni il consigliere comunale di Azione, già candidato a sindaco, ha sottolineato rivolgendosi a Maria Limardo che la sentenza della Corte dei Conti “ha bocciato, per l’ennesima volta e senza riserve il suo operato in materia dei conti pubblici, quest’ultima ha espresso delle considerazioni non veritiere e senza fondamento giuridico”. Riassunto delle puntate precedenti. Maria Limardo ha di fatto “addossato le responsabilità per l’adozione del piano di riequilibrio bocciato al commissario Guetta che ha amministrato il Comune per poco tempo dopo la caduta dell’ex sindaco Costa”; ha aggiunto che “il Comune di Vibo non è in dissesto finanziario” e che l’operato dell’amministrazione Limardo “non viene censurato dalla Corte dei Conti ed è da ritenersi un operato di cui andare orgogliosi”.
Le “bugie” del sindaco
Luciano risponde punto su punto alle affermazioni del sindaco: “Sono considerazioni – dichiara – in realtà smentite dai fatti e dalle norme di diritto. Quanto alla prima considerazione occorre evidenziare come il Piano di Riequilibrio bocciato sia stato adottato da questa amministrazione con delibera consiliare e non dal Commissario Guetta che si è limitato solo a formulare una mera proposta. Il sindaco, nel valutare tale proposta, avrebbe dovuto studiare la normativa e di conseguenza rilevare l’inammissibilità del piano e procedere alla sua revoca utilizzando le facoltà di cui all’art 243 bis del testo Unico degli Enti locali per come del resto, l’opposizione le aveva suggerito chiaramente in consiglio comunale. Pertanto, come afferma la stessa Corte dei Conti l’errore consiste nell’adozione del Piano che è riconducibile documentalmente solo all’amministrazione in carica e non al Commissario. Anche la seconda considerazione non risulta veritiera. La Corte dei Conti a pagina 39 della sentenza afferma che sussistono nel Comune di Vibo i presupposti di cui all’art. 268 bis del TUEL che disciplina l’ipotesi in cui il Sindaco debba procedere con la procedura di dissesto d’intesa con il Ministro dell’Interno. Di fronte al dato normativo richiamato dai Giudici contabili, come faccia il Sindaco ad affermare il contrario non è dato sapere”. C’è poi un terza considerazione sulla quale Luciano si sofferma per smentire ulteriormente la ricostruzione del sindaco: “La Corte dei Conti, sempre a pagina 39 della sentenza fa esplicito riferimento all’art 268 del TUEL che si applica qualora dagli accertamenti effettuati emergano addirittura ipotesi di reato. In altri termini, nella gestione dei conti del Comune di Vibo vi sono ipotesi di illeciti e responsabilità penali. Ora, a fronte di questo dato tecnico, non è possibile affermare, per come afferma il Sindaco, che l’amministrazione abbia operato bene sui conti del Comune e che addirittura occorre essere orgogliosi per i risultati conseguiti perché questa considerazione si scontra con il dato tecnico-normativo cristallizzato in atti. In definitiva il sindaco è smentito dai fatti e dalle norme che hanno una evidenza oggettiva e non sindacabile”.
Appello al governo
“L’assenza di responsabilità del Sindaco – conclude Stefano Luciano – ha esposto tutti i cittadini ad un gravissimo danno ed ha esposto i consiglieri che hanno votato la manovra a responsabilità contabili personali. Una volta circoscritte, per come dovuto, le enormi responsabilità e gli errori del Sindaco, preciso con chiarezza che per il bene della città mi auguro anche io che il Governo centrale possa intervenire per sanare la situazione contabile di Vibo per evitare la dichiarazione di dissesto ed invito contestualmente anche le forze di maggioranza ad aprire una riflessione sullo stato della città che non è più tollerabile”.
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