“Apprendiamo che la Commissione toponomastica dell’Amministrazione comunale di Vibo Valentia, ha deliberato per la modifica del nome della Frazione “Vibo Valentia Marina”, nel nuovo “Vibo Valentia Marina Porto Santa Venere”. E’ una trasformazione priva di radicamento storico e di qualsivoglia utilità concreta per la Nostra Frazione. Nessun incremento dei flussi turistici, nessun incremento dei traffici commerciali. Servono progetti realistici e non nominalistici”. E’ quanto scrive in una dura nota il presidente dell’Associazione “Progetto Valentia”, Nicola Cortese.
“E’ in realtà – si legge – il primo passo mascherato verso l’idea, del tutto anacronistica, di far nascere un nuovo comune. Osserviamo che mentre il resto del mondo è diretto verso le aggregazioni, registriamo, sgomenti, le medievali rivendicazioni di alcuni (pochi a dire il vero!) residenti della Frazione Marina di Vibo Valentia, ad ottenere, attraverso il mutamento del nome, la separazione dalla storica ed identitaria Città di Vibo Valentia. La Nostra Associazione rimane sempre fiduciosa, invece, perchè l’Amministrazione comunale di Vibo Valentia, deliberi per la fusione della Nostra Città, con tredici comuni limitrofi e la conseguente nascita di un nuovo ente locale di 80.000 abitanti. Soltanto con un percorso di aggregazione di forze e risorse – conclude – potremo guardare con favore al futuro di questo territorio”.
“E’ in realtà – si legge – il primo passo mascherato verso l’idea, del tutto anacronistica, di far nascere un nuovo comune. Osserviamo che mentre il resto del mondo è diretto verso le aggregazioni, registriamo, sgomenti, le medievali rivendicazioni di alcuni (pochi a dire il vero!) residenti della Frazione Marina di Vibo Valentia, ad ottenere, attraverso il mutamento del nome, la separazione dalla storica ed identitaria Città di Vibo Valentia. La Nostra Associazione rimane sempre fiduciosa, invece, perchè l’Amministrazione comunale di Vibo Valentia, deliberi per la fusione della Nostra Città, con tredici comuni limitrofi e la conseguente nascita di un nuovo ente locale di 80.000 abitanti. Soltanto con un percorso di aggregazione di forze e risorse – conclude – potremo guardare con favore al futuro di questo territorio”.