(D.C.) – Lungo approfondimento a La7, in Atlantide condotto da Andrea Purgatori, sulla recente vicenda di Silvia Romano, la cooperante internazionale di Milano tornata in Italia nel weekend scorso dopo 18 mesi di prigionia ad opera della crudele formazione jihadista di matrice terroristico-religiosa Al-Shabāb in Kenia.
Ospiti la nota giornalista Giuliana Sgrena (rapita 15 anni fa in Iraq) e l’ex deputata Pd reggina Rosa Villecco Calipari (moglie dell’eroico dirigente generale della Polizia di Stato e dei Servizi Segreti italiani, Nicola, che perse la vita nell’operazione di liberazione della Sgrena).
Ospiti la nota giornalista Giuliana Sgrena (rapita 15 anni fa in Iraq) e l’ex deputata Pd reggina Rosa Villecco Calipari (moglie dell’eroico dirigente generale della Polizia di Stato e dei Servizi Segreti italiani, Nicola, che perse la vita nell’operazione di liberazione della Sgrena).
Entrambi le protagoniste dell’interessante puntata hanno parlato di misoginia ai danni delle donne che si impegnano nelle missioni umanitarie e in attività del genere.
Il loro ragionamento, soprattutto da parte della Villecco Calipari, si è poi incentrato sul ruolo delle varie organizzazioni di intelligence che si attivano di norma in situazioni delicate come questa.
Casi in cui – a detta della Calipari, ma anche di altri esperti intervistati dalla redazione di Atlantide – sono in molti ad aver trattato il rilascio dei sequestrati.
E, di continuare a farlo, mediante la corresponsione di lauti riscatti ai carcerieri.
Circostanza che suffraga il fatto del ricorso a una procedura ordinaria, per così dire, per porre fine al rapimento della Romano.
Pure a fronte della rovente polemica accesasi in Italia sul punto.
Considerato che in parecchi, per lo più a mezzo dei soliti messaggi social, hanno lamentato l’impiego di denaro pubblico per liberare la giovane.