Vicine da incubo, madre e figlia seminano il panico a Catanzaro

lamezia terme

Due vicine da incubo. Succede a Catanzaro dove la Squadra Mobile ha notificato a madre e figlia, rispettivamente di 77 e 56 anni, il divieto di avvicinamento alle persone offese, alle loro abitazioni e ai luoghi frequentati dalle medesime e dai loro congiunti per i reati di stalking e violenza privata in danno di vicini di casa. 

Le due donne, che abitano nel quartiere Siano, per accaparrarsi l’uso esclusivo di una corte, ne hanno impedito forzatamente l’accesso ai vicini, posizionando grossi vasi, blocchi di cemento, pietre, inferriate o semplicemente parcheggiando le proprie auto per impedirne l’utilizzo.

Le due donne, che abitano nel quartiere Siano, per accaparrarsi l’uso esclusivo di una corte, ne hanno impedito forzatamente l’accesso ai vicini, posizionando grossi vasi, blocchi di cemento, pietre, inferriate o semplicemente parcheggiando le proprie auto per impedirne l’utilizzo.

In altre occasioni, hanno imbrattato le aree in comune con rifiuti e trasformando una corte condominiale in un “teatro di riti propiziatori” con il lancio di sale.

I comportamenti delle due donne hanno preso di mira anche ospiti dei vicini, ignari della situazione, che si sono visti rivolgere insulti di ogni genere.

Una situazione che nel tempo ha causato anche disagi ai vicini a cui è anche stata impedita la fornitura di servizi essenziali, come il rifornimento del Gpl per uso domestico o lo scarico di generi alimentari.

“Vittime” delle invettive delle due donne anche gli agenti della Questura intervenuti su richieste dei vicini. Per questo una delle donne risulta indagata anche per oltraggio a pubblico ufficiale.

La vicenda è stata minuziosamente ricostruita dalla sezione specializzata della Squadra Mobile, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, che, valutata la gravità dei fatti, ha richiesto al gip, ottenendola, l’emissione della misura cautelare oggi eseguita.

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