Violazione della sorveglianza speciale: assolto pluripregiudicato nel Cosentino

Il Tribunale di Cosenza, in totale accoglimento delle richieste dell’avvocatoFrancesco Nicoletti, lo scorso 26 ottobre ha assolto C.A., 33enne pluripregiudicato rossanese, dall’accusa di aver violato la misura della sorveglianza speciale.

I fatti

Con apposito decreto, il Tribunale di Cosenza aveva disposto nei confronti del trentatreenne la misura della sorveglianza speciale per le sue frequentazioni criminali e per la condotta complessivamente valutata, sulla scorta della quale aveva formulato formulato un giudizio di pericolosità in termini di attualità stante la sua dedizione alla commissione di reati contro la persona, connotati dall’uso di violenza, e contro il patrimonio, nonché reati relativi a spaccio di sostanza stupefacente, lesioni personali e rissa. Lo stesso Tribunale, inoltre, aveva definito allarmante la continuità della sua condotta delittuosa in considerazione della sua carriera criminale, per aver commesso fatti gravi tra i quali un tentato omicidio, ritenendo “inevitabile pertanto che il proposto si presti a fiancheggiare la locale criminalità”. All’imputato è stato quindi imposto di non detenere o portare armi, di non associarsi abitualmente a persone che avevano subito condanne e che erano sottoposte a misure di prevenzione e di sicurezza, di vivere onestamente, di rispettare le leggi, di non dare ragione a sospetti; di fissare la propria dimora e di non allontanarsene senza preventivo avviso alla autorità di PS; di non rincasare la sera oltre le ore 20.00 (ore 21.00 durante il periodo di vigenza dell’ora legale) e di non uscire la mattina prima delle ore 8.00 senza comprovata necessità e senza averne dato tempestiva notizia alla aAutorità locale di PS; di non trattenersi abitualmente in osterie o bettole, discoteche, sale da gioco e locali simili e di non partecipare a pubbliche riunioni; di portare con sé la carta di permanenza esibendola ad ogni richiesta degli ufficiali e agenti di Pubblica Sicurezza; al 33enne era stato inoltre imposto il versamento di una cauzione in denaro alla Cassa delle Ammende.

La contestazione

Accusato di aver violato la misura della sorveglianza speciale, all’esito del procedimento C.A. è stato assolto dal Tribunale di Cosenza, in accoglimento delle tesi difensive dell’avvocato Francesco Nicoletti, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.

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